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Tindari Festival, Michele Placido porta in scena un capolavoro di Pirandello

Dopo l’esordio di “Medea, confessioni” all’ex convento San Francesco di Patti, il Tindari Festival si sposta nel Teatro Antico con il primo appuntamento nel suggestivo scenario tindaritano. Ad inaugurare la stagione nell’area archeologica sarà Michele Placido con “Placido e Pirandello”, venerdì 15 luglio alle ore 21. L’attore sarà affiancato da Armando Granato e dal chitarrista Tom Sinatra. Lo spettacolo ruoterà attorno all’opera “L’uomo dal fiore in bocca”, atto unico di Luigi Pirandello messo in scena per la prima volta nel 1922.

Luigi Pirandello
Luigi Pirandello è l’autore de “L’uomo dal fiore in bocca”

Si tratta di uno dei testi teatrali più intensi e verticali del drammaturgo premio Nobel nel 1934. È il dialogo che si svolge di notte al caffè di una stazione tra un uomo condannato a morte da un male incurabile e un avventore scialbo e indifferente che ha perduto il treno e aspetta quello successivo. Michele Placido e i suoi accompagnatori daranno voce e suoni al dramma di Pirandello sull’incomunicabilità tra gli uomini. Una profonda analisi dell’animo umano in cui il protagonista tenta di penetrare nelle vite degli altri alla ricerca di una illusoria possibilità di poter ancora vivere.

“È un testo meraviglioso che tra l’altro mi fu consigliato da Leonardo Sciascia – ha commentato Placido –. Iniziai a portarlo in scena all’età di 30 anni, oggi ne ho qualcuno in più, ma trovo che abbia sempre una presa sul pubblico veramente straordinaria, mi auguro che al Teatro Antico di Tindari avremo la stessa attenzione, oltre alla bellezza stessa di un luogo unico, fra i grandi teatri del Mediterraneo. Sarò accompagnato dal grande Tom Sinatra, chitarrista siciliano, con una musica che lo stesso Pirandello suggerisce come sottofondo. Poi Tom si esibirà con la chitarra classica per ricordare i grandi maestri della canzone siciliana del periodo in cui l’autore scrisse questo testo meraviglioso”.

Michele Placido
Michele Placido atteso al Teatro Antico di Tindari

È un testo teatrale con soli due personaggi, ma che ha avuto grandi interpreti, da Salvo Randone a Giorgio Strehler, che si è divertito ad interpretarlo al Piccolo di Milano. Lo considero un po’ un mio cavallo di battaglia, sono anni che lo porto in teatro. È un piccolo capolavoro drammatico ma anche ironico di Pirandello, molto poetico, emotivo, commovente. È difficile raccontarne una trama, ma posso dire che tratta di un uomo che ha i giorni contati, il quale vaga nella notte, in una visione un po’ surreale, alla ricerca di qualcuno con cui dialogare, a cui rivelare il suo dramma e questo incontro avviene in un piccolo caffè notturno, dove un avventore che ha perduto il treno comincia ad ascoltarlo, pacifico e attento. Anche lui ha dei problemi, piccoli, che di fronte alla potente problematica dell’uomo dal fiore in bocca perdono completamente senso”.

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