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Il Tindari Festival 2022 inizia l’1 luglio. Max Gazzè all’alba del 4 agosto

Prenderà il via l’1 luglio la sessantaseiesima edizione del Tindari Festival. La rassegna, organizzata dal Comune di Patti per la direzione artistica di Tindaro Granata, prevede un cartellone che coniuga teatro e musica con uno sguardo al sociale e ai giovani. Il tema scelto che lega tutti gli appuntamenti è l’accoglienza. Nonostante le difficoltà economiche e la necessità di effettuare tagli alla spesa, l’amministrazione comunale di Patti, diretta dal sindaco Gianluca Bonsignore, gli assessori alla cultura Salvatore Sidoti e al turismo Daniele Greco, hanno allestito un programma che racchiude, tra luglio e agosto, spettacoli di caratura nazionale, dando ampio spazio ai talenti siciliani e soprattutto pattesi.

Tindari
La Madonna Nera di Tindari

Il Tindari Festival avrà come centro focale il teatro antico, ma si apre al territorio con appuntamenti che si svolgeranno anche a Villa Pisani, nella Villa Romana e nel centro storico. “Con l’edizione 2022 – ha spiegato Granata – si gettano le basi per un progetto triennale che parte quest’anno dal tema dell’accoglienza e che proseguirà nel prossimo futuro con una identità propria. Il programma è stato allestito sulla base di cinque progetti che rappresentano le fondamento del festival. Il primo riguarda il progetto Madonna Nera con cui si vuole rendere omaggio alla Vergine del Tindari, tanto cara a tutta la popolazione non solo di Patti. Il secondo è “Tindari a cielo aperto” che punta a creare uno spazio di Libertà mira a mettere sempre più in connessione il mondo carcerario con la società esterna nel solco del concetto della rieducazione della pena. Poi c’è il progetto “Premio Renato Palazzi” che ha la volontà di ricordare la figura del noto critico e allo stesso tempo offrire possibilità di crescita ai giovani attori e registi del territorio. Si prosegue con il progetto Oikos che, basandosi sul tema dell’accoglienza, punta a ospitare una compagnia straniera per fargli conoscere la nostra terra e operare uno scambio culturale di crescita reciproca. Infine abbiamo il progetto sulle diversità”.

Tindari Festival
Il ricco programma del Tindari Festival

La rassegna prenderà il via l’1 luglio con “Vergine madre”, un omaggio alla Madonna Nera del Tindari. Lo spettacolo con Lucilla Giagnoni rappresenta non solo una questione religiosa, ma un’appartenenza culturale che determina l’identità del territorio, sia per i credenti che per i non credenti. Il 20 luglio, invece, sarà di scena “Storie da Liolà”, progetto originale per il teatro antico di Tindari con la Libera Compagnia del Teatro per Sognare della Casa circondariale di Messina diretto da Daniela Ursino. La regia e le musiche sono a cura dell’artista siciliano Mario Incudine. Prenderanno parte allo spettacolo anche gli studenti dei corsi di scienze politiche e giurisprudenza dell’università di Messina oltre agli attori messinesi Giampiero Cicciò e Antonio Previti.

Sono complessivamente 21 le date già programmate, ma a queste potrebbero aggiungersene altre. Accanto alla rassegna di prosa si aggiungono anche altri appuntamenti tra cui il concerto all’alba del 4 agosto con Max Gazzè e due date a cura del Coro Lirico Siciliano, il 12 agosto con la Carmen e il 26 agosto con “La dolce vita e musiche nel cinema italiano”. Il 20 agosto si svolgerà Tribute Pink Floyd laser show con Machan Taylor (corista), Scott Page (sax) e Gary Wallis (percussioni) dei Pink Floyd.

Teatro Greco di Tindari
Il Teatro Greco di Tindari

“Questa edizione – ha detto il sindaco Gianluca Bonsignorerappresenta una ripartenza dopo questa lunga pandemia che ci ha condizionato fortemente. Il cartellone è il frutto di una importante sinergia tra diverse entità che operano sul territorio. Per noi è fondamentale promuovere la cultura e in questa direzione ci muoviamo su più fronti con il coinvolgimento più ampio possibile”.

“Il Tindari Festival – ha evidenziato l’assessore Salvatore Sidotiè per noi un nuovo punto di partenza che trova nel tema dell’accoglienza la perfetta sintesi della storia e della tradizione del territorio che è stato un luogo sempre aperto all’ospitalità. Questo ha permesso di creare un cartellone integrato che punta ad ampliare l’offerta culturale in una prospettiva di sviluppo turistico”.

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