Ai microfoni di Rtp il presidente Pietro Sciotto ha confermato il delicato momento vissuto dal Messina che, a soli dieci giorni di distanza dal termine valida per la presentazione dell’iscrizione al campionato, vive un’impasse societaria che appare di difficile soluzione se non si registreranno novità significative ai vertici del club. “Sino ad oggi ho sentito soltanto chiacchiere, ormai dopo cinque anni conoscendo l’ambiente ho capito che non potevo più attendere. Fino a ieri ho avuto contatti per delle trattative societarie, per cui non potevo più tergiversare. Se le trattative si prolungano anche l’iscrizione al campionato è a rischio. Ho deciso di azzerare ogni pretesa economica per facilitare il fatto che qualcuno rilevi la società e iscriva la squadra”.
Il massimo dirigente sottolinea che la società non ha passività rilevanti e questo dovrebbe costituire un incentivo per i nuovi soggetti interessati perché l’intendimento chiaro dell’imprenditore di Gualtieri è di farsi da parte: “Il Messina non ha debiti, deve fronteggiare solo naturali scadenze imposte dalla Lega Pro. A chi mi ascolta dico solo di entrare in possesso della società, entrare e fare meglio del sottoscritto, altrimenti il rischio della mancata iscrizione è reale, mi auguro che questo non succeda. Non per forza deve esserci Sciotto ma qualcuno si faccia avanti”.
L’amarezza principale è invece legata ai diversi appelli fatti dall’attuale proprietà nell’ultimo anno e caduti nel vuoto, a dimostrazione che attorno al Messina non c’è un reale interesse: “Nessuno dà niente al Messina, nessuno investe in termini di pubblicità. Purtroppo il calcio non interessa a nessuno, la dimostrazione è arrivata in questi mesi. Non ho registrato nessuna partecipazione a una cosa che non è mia ma è di Messina. Non c’è orgoglio nel portare avanti questa squadra e farla crescere ancora di più. Ho speso ed ero disponibile ancora a farlo per fare ulteriormente meglio ma solo col sostegno di altre forze e voci come spettatori, incassi, coinvolgimento della città e sponsor. Invece i fatti dimostrano che questo discorso non interessa a nessuno”.