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Adam Gotelli saluta Messina: “Grazie Basket School per la grande opportunità”

Ha già fatto ritorno negli Stati Uniti. Adam Gotelli, italiano di Stockton, è nato e cresciuto a Morada, in California. Nel suo destino c’era l’Italia e per la precisione Messina, città che gli ha regalato l’opportunità di tornare nella terra dei suoi nonni grazie ad uno sport meraviglioso come la pallacanestro. Un ragazzo semplice e riservato, intelligente, dagli occhi vispi, dalle gambe e braccia agili e dalla mano educata, che ha saputo farsi voler bene anche alle nostre latitudini. La sua esperienza in Sicilia non è passata inosservata: soltanto qualche problemino fisico non gli ha permesso di dare il massimo, ma spesso è stato un vero e proprio fattore per la Basket School Messina.

Basket School Messina
Adam Gotelli in evidenza a Palermo (foto Marco Familiari)

Adam back home, ma per otto mesi la sua casa è stata Messina, da qui ha portato con sé ricordi e sensazioni che lo aiuteranno a crescere sia nella vita che nello sport. A fine gara, a Palermo, ci siamo abbracciati: idealmente era l’abbraccio di tutti i fans che lo hanno applaudito nel corso della stagione. Adesso possiamo parlare di ciò che è stato e di quel che è rimasto di questa memorabile annata che per poco non si è trasformata in trionfo. Adam è ben felice di rispondere alle nostre domande.

Come giudichi questa tua prima esperienza in Italia? “Direi che questo primo anno è stato complessivamente positivo. Giocare in Italia mi ha permesso di crescere molto come giocatore. Avrei voluto essere promosso in serie B, ma come squadra siamo riusciti comunque a fare molto”. Come ti è sembrato il livello del campionato a cui hai partecipato? “Era molto competitivo. Soprattutto con il passare dell’anno le squadre hanno aggiunto buoni giocatori. Quando siamo arrivati ​​ai playoff, abbiamo dovuto giocare bene ogni sera per uscire con una vittoria”.

Basket School Messina
Gotelli sotto canestro nella finale a Palermo

Siete arrivati in finale, purtroppo non avete vinto il campionato. Cos’è mancato secondo te per poter conquistare la promozione in serie B? “Penso che il vantaggio del fattore campo ci avrebbe sicuramente aiutato durante la fase finale. Penso che abbiamo giocato bene, ma tirando meglio in quell’ultima partita avremmo avuto qualche possibilità in più per vincere”.

All’inizio di stagione pochi spettatori anche a causa del Covid, alla fine siete riusciti a riempire il PalaMili e portare oltre 200 tifosi a Palermo. Sicuramente un bel successo… “Abbiamo avuto molti tifosi appassionati che ci hanno incoraggiato durante tutto l’anno. Non dimenticherò mai l’atmosfera durante le gare di campionato al palazzetto. I fan si sono presentati in massa nella gara-2 di finale e hanno reso il PalaMili un ambiente divertente in cui giocare”. 

Basket School Messina
Il selfie vittoria dopo il successo con Gravina

Ti sei ritrovato in un ambiente completamente nuovo: com’è stato giocare in Sicilia e soprattutto a Messina? “La Sicilia non assomiglia a niente che avessi mai sperimentato prima. Mi è piaciuto vivere e giocare nella città di Messina”.

Un giudizio spassionato sullo spogliatoio e sullo staff tecnico? “Apprezzo molto i miei compagni, che mi hanno accolto bene fin dal primo giorno, pur non parlando la lingua. Pippo Sidoti mi ha reso facile adattarsi al modo in cui si fa basket in Italia. La squadra si è fidata subito di me ed è stato facile abituarsi allo stile di gioco. Sono cresciuto vicino ai ragazzi e farò sempre uno sforzo per tornare in Sicilia e vederli”.

Basket School Messina
Gotelli intervistato a fine partita

Quali i ricordi più belli che porterai con te di questa esperienza siciliana? “La mia esperienza migliore è stata la vittoria in rimonta in finale al PalaMili. Quella partita ha mostrato quanto fosse tosta la nostra squadra. Poter competere a questo livello come giocatore del primo anno è stata un’opportunità speciale e per questo sono grato alla Basket School Messina. Vivere in Sicilia e conoscere la cultura è un’altra cosa di cui sono grato. Le persone sono così accoglienti e sanno davvero come godersi la vita”.

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