Sul traguardo di Potenza, in uno spettacolare sprint a quattro (tre olandesi e un italiano), ha trionfato un felicissimo Koen Bouwman, scoppiato in lacrime dopo l’ultimo decisivo scatto in salita. L’Olanda è stata l’assoluta protagonista della settima tappa del 105/o Giro d’Italia, partita da Diamante (Cosenza), e segnata da quattro Gran premi della Montagna: agli ultimi tre è passato per primo proprio Bouwman, ora in maglia azzurra come miglior scalatore.
Seppur molto movimentata, la frazione calabro-lucana non ha provocato grossi scossoni alla classifica generale, con Juan Pedro Lopez Perez che, arrivato con il gruppo a 2’59” dai primi quattro, è riuscito a conservare la maglia rosa. “Non è stato facile, ma il mio sogno può continuare”, ha ammesso il giovane spagnolo, alle prese nella prima parte della frazione anche con un problema meccanico. Un po’ a sorpresa, dopo le difficoltà sull’Etna, ottimi segnali sono invece giunti da un altro olandese, Tom Dumoulin: il vincitore del Giro 2017, compagno di squadra di Bouwman, è stato in fuga per moltissimi chilometri e poi ha chiuso al quarto posto. Terzo l’azzurro Davide Formolo, che ha provato, senza riuscirci, a regalare la prima vittoria all’Italia, ancora a secco.
Come in molti si attendevano, è stata una tappa (con un dislivello di 4.510 metri) vivace fin dai primi momenti, quando lasciata la Calabria, la carovana rosa ha fatto il suo ingresso in Basilicata. Numerosi i tentativi di fuga già sul passo Colla, il primo Gpm della giornata, vinto dall’olandese Poels in mezzo alla nebbia che, con il passare dei chilometri, ha lasciato spazio al sole e a un gran caldo, rendendo ancora più faticoso il compito dei corridori. Il secondo Gran premio della montagna è stato quello del Monte Sirino, l’unico di prima categoria, che ha segnato anche l’inizio della fuga a sette poi rivelatosi decisiva, con attori protagonisti Dumoulin e Bouwman (per alcuni tratti anche maglia rosa virtuale).
È stata una tappa di salite e discese, con alcune cadute, per fortuna senza grosse conseguenze, nel “cuore verde” della provincia di Potenza, passando per il Monte Grande di Viggiano e la Sellata, tra Abriola e Pignola: due Gpm inediti per la corsa rosa, ma ben conosciuti dal quarantenne Domenico Pozzovivo, osannato dai suoi corregionali e salutato anche dal Ministro della Salute, il potentino Roberto Speranza. Gli ultimi dieci chilometri sono stati percorsi nella città di Potenza, colorata di rosa per un arrivo di tappa del Giro che mancava da 21 anni. Ebbene, sull’ultimo tratto in salita, con una pendenza del 13%, proprio di fronte alla sede della Regione Basilicata, l’ultimo, imperioso scatto di Bouwman, capace di trionfare a braccia alzate davanti al connazionale Bauke Mollema.
“Nell’ultima salita – ha detto al termine della tappa – avevo avuto qualche difficoltà, ma ora sono felicissimo per questa vittoria, di cui ha grande merito anche Tom”. Quel Dumoulin, ancora lontano dal podio (adesso è 33esimo a 5’40” dalla maglia rosa) e che ai giornalisti ha detto di non credere alla rimonta. In classifica generale, il primo degli italiani è Giulio Ciccone, 20esimo a 2’32” da Lopez Perez, davanti a Pozzovivo (a 2’37”). Sabato il Giro vivrà un’altra affascinante pagina al Sud, con gli impegnativi 153 chilometri del circuito cittadino di Napoli, che precederanno l’attesissima ascesa, domenica 15 maggio, alla cima del Blockhaus.