Il tecnico del Messina Ezio Raciti ha firmato un’impresa tutt’altro che scontata, considerato che aveva ereditato una squadra sul fondo della graduatoria a fine 2021: “Ho ricevuto tanti attestati di stima e messaggi, questo ti gratifica perché ti danno la forza per superare le tante difficoltà che abbiamo incontrato. I calciatori sono sempre stati professionisti esemplari, lavorando tanto e non arretrando mai di fronte le responsabilità. Anche il Covid non ci ha aiutato ma adesso abbiamo messo tutto alle spalle”.
Negli studi di Rtp ha commentato l’ultimo, decisivo, successo: “È stata una gara sporca, condizionata specialmente nel primo tempo dal forte vento contro, che complicava il gioco palla a terra. Il Taranto voleva speculare sul pareggio. Abbiamo fatto prestazioni migliori senza ottenere il risultato ma domenica avevamo una decisa volontà. Non ci siamo accontentati schierando la doppia punta e il gol un po’ casuale ci ha premiato”.
L’ex tecnico del Siracusa è stato buon profeta: “Rizzo era molto carico perché da messinese ci teneva tanto a far bene di fronte a un bel pubblico. Avevo pronosticato il gol sotto la Curva e poi è andata proprio così, è stato bello a testimonianza che nel Messina possono segnare tutti. La sua posizione davanti la difesa credo che sia per lui congeniale anche se all’inizio non tutti la pensavano così”.
Lo spogliatoio si è rivelato determinante in ottica salvezza: “Non c’era un bel clima a fine girone d’andata, si respirava anche poca amalgama tra i ragazzi. Adesso è un gruppo forte e coeso, trascorrono molto tempo assieme anche fuori dal campo. Mi hanno anche detto che sono dispiaciuti perché il campionato sta finendo. Li vedo arrivare al campo per gli allenamenti anche un’ora prima, questi sono segnali che spiegano come si può lavorare bene e su quanto tutti ci tengano”.
Secondo Raciti il Messina del futuro potrà ripartire dai tanti elementi già sotto contratto: “Tutte le componenti, ovvero pubblico, squadra, dirigenza, staff e stampa, domenica mi sono sembrati un unico blocco e questo secondo me dà più forza al progetto di potersi sviluppare nella speranza di poter vivere un nuovo corso. In rosa abbiamo trenta giocatori: diciotto sono di proprietà del club, per cui uno zoccolo duro già c’è. Credo che si possa fare bene con l’inserimento di due-tre elementi giusti più qualche giovane per poter vivere un campionato importante. La società lo sa”.
Alcuni big sono arrivati però in prestito da club come Pescara (è il caso di Rizzo) e Ternana (Damian): “Bisognerà capire le decisioni delle società proprietarie del cartellino. Credo possano esserci i presupposti per un’eventuale conferma. A Filippo non è stato semplice fare capire che in alcune situazioni le sostituzioni non erano punitive ma volevano preservare l’equilibrio della squadra, adesso siamo in perfetta empatia”.
Il presidente Pietro Sciotto sognava addirittura i playoff ma era impossibile pretendere di più dal girone di ritorno dei giallorossi: “Ho il dispiacere per le tre sconfitte subite però in un torneo tutto si riequilibra. Abbiamo fatto meno bene con la Juve Stabia, anche se loro fecero un solo tiro. Con il Catanzaro e a Campobasso invece sono state due sconfitte che bruciano ancora. Con le prime abbiamo quasi sempre giocato bene”.
La svolta della stagione la doppia rimonta maturata nel derby con i rosanero: “Nella ripresa di Palermo ho cambiato due uomini come Damian e Rizzo e il modulo. Ci siamo guardati in faccia dicendo di giocare con maggiore spensieratezza e abbiamo ottenuto consapevolezza di potercela giocare contro tutti perché quel pareggio in rimonta ha rappresentato la scintilla per reagire e invertire il trend”.
Nella seconda metà di stagione la squadra ha cambiato faccia, ritrovando serenità e solidità: “Serviva aggressività nella fase di non possesso, poi una volta palla al piede ho lasciato libero l’estro dei ragazzi senza bloccarli troppo in schemi rigidi anche perché col nostro centrocampo siamo capaci di palleggiare e poi accelerare nei tempi giusti. In difesa la grande esperienza dei ragazzi ha fatto crescere la squadra e i gol subiti nel girone di ritorno dimostrano la nostra crescita. Tutti hanno dato il proprio contributo, nessuno escluso”.
Nell’ultima sfida con la Turris potrebbe esserci qualche minuto per i giovani: “Credo molto nel settore giovanile, a Francavilla abbiamo fatto debuttare due messinesi, Giuffrida e Spaticchia, e il milazzese Maisano. Non era semplice dare molto spazio perché il torneo era molto competitivo e sapevo che sino alla fine saremmo stati in piena lotta salvezza ma la nostra esperienza è stata determinante”.
Il club spera di replicare la grande festa che ha caratterizzato l’ultimo match, con circa 4mila spettatori sugli spalti: “Spero nuovamente di vedere un pubblico numeroso, vogliamo fare risultato perché crea entusiasmo e congedarci al meglio dal nostro pubblico. Metterò in campo la migliore formazione da opporre agli avversari. Matese vorrei portarlo in panchina sabato e valutare se potergli fare qualche minuto, è un ragazzo eccezionale perché in momento per lui difficili era sempre il primo a incitare i compagni”.