Match-winner dopo aver scontato i tre turni di squalifica e con un lungo stop alle spalle. Gabriele Morelli si è preso la scena decidendo la sfida contro il Latina. Un successo che per il Messina vale oro colato nella corsa alla salvezza. Il difensore goleador, intervenuto a “Contropiede”, trasmissione di Tcf, ha parlato del confronto di domenica: “Era una partita tra le più importanti e sono stati tre punti fondamentali per raggiungere l’obiettivo finale. La gara è stata fatta bene, siamo stati attenti ed abbiamo concesso pochissimo rispetto alle nostre occasioni che sono state invece tante, pur segnando solo un gol”.
Questa volta i giallorossi non hanno fallito l’appuntamento con la vittoria, contrariamente a quanto era accaduto nel recente passato: “Abbiamo a volte steccato a livello di risultato in gare contro avversarie simili – ha proseguito l’ex del Livorno – ma a come prestazione no, pensando ad esempio al Campobasso ed alla Juve Stabia. In quei casi ci si aggrappa proprio alla prestazione in mancanza del risultato ed abbiamo fatto così, fino a che sono arrivati due risultati utili consecutivi. Dobbiamo continuare su questa scia”.
Il gol, il suo secondo in campionato con la maglia del Messina, è arrivato capitalizzando il perfetto cross di Russo: “Ho colpito la palla di testa, era facilissimo far gol. Raffaele è stato bravissimo a puntare l’avversario ed a mettere quella palla. Lì c’ero soltanto io in mezzo a cinque giocatori del Latina, merito al mio compagno nella circostanza. Russo è tra i più in forma, sa saltare l’uomo nell’uno contro e mette tutti in difficoltà. Chi crea superiorità numerica in campo è fondamentale, dobbiamo sfruttarlo ed io posso magari aiutarlo in fase di sovrapposizione”.
E dire che nella ripresa Morelli ha avuto pure la chance per una clamorosa doppietta, sprecandola nella maniera più incredibile con il portiere ormai fuori causa: “Guardavo la palla e non ho minimamente visto il giocatore che faceva la scivolata sulla linea. Ero solo e mi sono detto che era gol fatto, altrimenti avrei indirizzato verso la porta libera dal lato opposto con un piattone. D’altra parte (scherza, ndr) non ho mai realizzato una doppietta in vita mia”.
“Mi sono sempre allenato a mille, se uno c’è con la testa anche se non scende in campo e non viene chiamato in causa vuol dire che è sempre pronto” ha detto Morelli, costretto per diverso tempo ai box in questa stagione. Per la prima volta il difensore si è soffermato sulle complicanze dopo aver contratto il Covid. Oltre tre mesi senza giocare sono stati tanti, con in più i dubbi che incombevano circa il suo futuro da calciatore: “Per me è stato un periodo buio, non sapendo mai quando poter rientrare e cosa fare, ma avevo sempre di più la voglia di ritornare. Sono stato a Livorno e ho fatto degli accertamenti vicino Pisa, quando sono tornato mi è bastato vedere la squadra e girare attorno al campo che mi è venuta una grande voglia. Quando ho rivisto la luce mi ci sono fiondato e mi sono detto di poter finalmente dare una mano alla squadra. Prima degli accertamenti avevo avuto un pochino la paura di non tornare più a giocare a calcio, ma i medici del Messina mi avevano detto di stare tranquillo perché sarei guarito. Essendoci un problema al cuore, però, era giusto farsi due domande”.
I 90′ contro il Monopoli dello scorso 22 febbraio sono stati un’autentica liberazione. Ha ritrovato un Messina cresciuto nel girone di ritorno e che finalmente domenica è riuscito a chiudere il match con la porta inviolata. “A livello difensivo nell’ultimo periodo siamo molto più attenti. Domenica non abbiamo preso gol e questa è una cosa importantissima per una squadra che ne ha subiti parecchi in questo campionato, secondo me più per un fattore di attenzione che per mancanza di qualità”.
Ad Andria si preannuncia una sfida che può risultare decisiva per le sorti di questo campionato. Il Messina è a +7 sui biancazzurri e in caso di aumento del gap a più di otto lunghezze si salverebbe senza passare dai playout. “Speravo vincesse il Bari” ammette Morelli in relazione allo 0-0 del derby pugliese. “L’Andria è in quella posizione di classifica, ma non è una brutta squadra, dobbiamo dunque prepararci bene e andare lì capendo quali sono i loro punti deboli, non la ritengo meritevole del penultimo posto. Sarà una battaglia, entrambe le squadre proveranno a vincerla. Il calendario? Dobbiamo guardare anche alle altre, ma prevalentemente pensare a noi stessi e portare dei punti a casa, poi vedremo come andrà a finire. Non esistono partite scontate e non ti regala mai niente nessuno, nemmeno se già salvo. Lo scorso anno la Triestina che era già ai playoff ha fatto perdere il campionato a noi del Sudtirol”.