Lorenzo Catania rappresenta una delle grandi scoperte del mercato estivo del Messina. Talento indiscusso nelle categorie dilettantistiche, sta mostrando le sue doti anche al primo anno di professionismo, impreziosito da due gol e prestazioni convincenti e condizionato da un lungo stop di due mesi e mezzo. A Vibo ha messo in evidenza tutto il suo potenziale griffando la vittoria, festeggiata con la vicinanza dei tifosi come ammesso a Tcf nel corso della trasmissione “Contropiede”: “Sono molto felice per il gol di Vibo Valentia perché arriva dopo due mesi molto duri a livello personale trascorsi facendo molte visite mediche post Covid. Adesso la squadra sta andando molto bene, come testimonia la terza vittoria consecutiva. Speriamo di proseguire così. Poi vedere tanti tifosi a Vibo è stato molto bello, il settore era pieno e il pubblico è aumentato col passare dei minuti. Tra noi ci siamo detti che sembrava di giocare in casa”.Â
Sacrificio e disponibilità verso i compagni. Con lui Raciti sa di aver trovato un’arma tattica importante in vista del finale di stagione. “Cerco sempre di giocare per la squadra. Agire da mezzala non era il mio ruolo congeniale, preferisco tornare a recitare da esterno. Ho faticato, ma questa è una cosa normale per tutti, chiunque messo in un altro ruolo non può rendere al cento per cento”.Â
La rete nel finale di gara al “Razza”, quella del 3-1, rappresenta una gemma a livello balistico. Il giocatore lombardo descrive come ha vissuto quel momento: “Durante il gol segnato da centrocampo ho pensato che ero stanco per correre a lungo. Ho visto il portiere ben fuori dalla porta che si è fermato mentre sono riuscito a staccare di molto nello scatto il diretto marcatore. Ho provato a tirare col giro evitando di calciare di forza e fortunatamente è andata bene. Ho dato tutto in quello scatto”.
Grande franchezza anche nel raccontare il passaggio dal dilettantismo al professionismo. Un cambio meno traumatico di quello che ci si potesse ragionevolmente attendere anche grazie al ritiro estivo svolto nel Carpi: “Onestamente pensavo di fare molta più fatica nel passare dall’Eccellenza alla Lega Pro. Ho cominciato in estate facendo un ritiro nel Carpi che mi ha permesso di ambientarmi al mondo della terza serie”.Â
41 gol segnati negli anni tra Promozione e Eccellenza, numeri di spessore che sta confermando anche al piano di sopra. Il segreto è semplice: “Ho speso tre anni in Promozione facendo bene a La Spezia, poi sono salito in Eccellenza. C’è stata un po’ di sfortuna per i due anni caratterizzati dal Covid, che hanno fermato a lungo il nostro mondo rispetto a quello del professionismo. Le reti sono arrivate grazie al lavoro e un po’ di fortuna, una componente che non deve mai mancare e al fatto di non avere troppe responsabilità addosso”.
Per Catania un’esperienza fugace nei settori giovanili. A Monza ha iniziato a mostrare i primi colpi: “Ho giocato per tre anni nel settore giovanile del Milan e sei mesi nel Renate. A quell’età ero piccolo di statura e molto gracile, così le società hanno compiuto scelte diverse. Sono approdato alla Dominante di Monza dividendomi tra Allievi e la prima squadra in Promozione, rampa di lancio verso il Messina, un’occasione che sto cogliendo al volo in una città che mi piace tanto ed è profondamente diversa per caratteristiche da Milano”.
Ad inizio anno, rispetto allo scetticismo di qualche addetto ai lavori, Catania ha risposto concentrandosi al massimo tra allenamenti e partite. Adesso sta raccogliendo i frutti ma è consapevole di non potersi fermare: “Più che per giudizi esterni sono state alcune prestazioni personali in certe occasioni che mi hanno fatto venire la pulce nell’orecchio e il dubbio che avessi fatto il passo più lungo della gamba. Poi mantenendo grande equilibrio e facendo altri tipi di prestazioni ho capito che posso stare a questi livelli”.Â