Il Torregrotta ha scritto a Figc e Lnd sul tema del “Super Green pass” per gli sportivi minorenni. Di seguito il testo del documento inoltrato anche al Governo nazionale:
“La nostra Associazione, in tutte le sue componenti, fin dai primi momenti della diffusione del virus Sars-Covid-19, ha concesso la più totale fiducia nella scienza sanitaria e ha attuato ogni comportamento precauzionale e preventivo nel pieno rispetto dei protocolli pandemici emanati dalle Istituzioni Federali e, ancor prima, dalle Istituzioni Civili della nostra Repubblica.
Sarebbe oltremodo irrispettoso ricordare, in questa sede, il grande valore sociale che lo Sport, e il Calcio, hanno nel contesto civile che la custodia Costituzionale offre al nostro popolo. Oggi, tuttavia, vogliamo porre alla Vostra premurosa attenzione un vero e proprio dramma che si sta consumando nella quasi totalità delle associazioni sportive italiane che praticano le più innumerevoli attività giovanili.
Il nostro doveroso rispetto delle disposizioni su1 green pass rafforzato per tutti gli sportivi che hanno superato la prevista soglia di anni 12 ci sta conducendo all’attuazione di pratiche che, seppure legittime ed apprezzate nella loro ratio precauzionale, stanno di fatto creando veri e propri disagi sportivi, sociali e psichici in capo a minori che, consapevolmente o per scelte altrui, si trovano a dover affrontare situazioni di privazione dei benefici che lo sport da, e darà, allo loro vita.
La situazione e ancora più paradossale ove rilevi che minori delle stesse categorie sportive, frequentanti le stesse classi, anche sportive, subiscono un diverso trattamento a seconda della loro data di nascita. La nostra attività associativa si è sempre caratterizzata per il più ampio rispetto dei principi della Carta dei Diritti dei Bambini e dei più radicati principi e valori Costituzionali Italiani ed Europei.
Uno Stato, le nostre Federazioni sportive, hanno il dovere di tutelare la salute dei minori, anche dalla discriminazione indiretta o di riflesso. Abbiamo, avete il dovere di individuare delle soluzioni che nel rispetto della salute pubblica non inducano gli operatori sportivi ad una indiretta discriminazione di tanti minori innocenti.
La nostra etica, nel clima della più ampia collaborazione e del sommo rispetto delle norme vigenti ci obbliga, oggi, a chiederVi ufficialmente uno sforzo; uno sforzo regolamentare affinché qualcosa cambi – cambi a1 più presto – affinché nessun bambino innocente rimanga isolato, o ancor più dietro le porte di un impianto sportivo”.