Terza sconfitta di fila per la Fidelia Torrenova nel 2022. La squadra non vuole passare in poco tempo da grande rivelazione a delusione ma in questo momento le difficoltà affliggono la formazione di coach Maurizio Bartocci. Questa l’analisi dopo il ko di Reggio Calabria: “E’ stata una sfida molto dura, si è vista una diversa intensità da parte delle due squadre. Dopo lo stop per Covid a sei nostri giocatori stiamo pagando il fermo a livello fisico. Questa fase della stagione è molto delicata, non vogliamo alibi ma ci manca il fuoco dentro che avevamo a inizio stagione”.
Secondo il tecnico a mancare principalmente è la necessaria condizione fisica che inevitabilmente incide sulla testa dei giocatori durante la partita: “Il problema non è sbagliare un tiro o un passaggio ma il non avere quell’energia o l’intensità che abbiano sempre mostrato nella prima parte della stagione. Dobbiamo resettare e ripartire con energia e intensità ben superiori a quelle viste oggi. Spero che la squadra torni a crescere e correre per poter migliorare le proprie caratteristiche”.
Si riparte inseguendo la salvezza, infatti su quale sia il traguardo finale l’esperto allenatore campano non ha dubbi: “La mia squadra è peggiorata in questo momento rispetto alla gara dell’andata. La Viola invece ha affrontato al meglio la sfida sorretta da grandi percentuali al tiro e punendo ogni nostra disattenzione Gli obiettivi anche quando eravamo secondi in classifica sono sempre gli stessi ovvero centrare la salvezza che non è una cosa scontata ma per noi fondamentale”.
Torrenova provata dai contagi in due momenti. La necessità è tornare a lavorare in palestra con tutti gli effettivi per risollevarsi da questo difficile momento: “Siamo rimasti quindici giorni fermi a novembre, questo ci ha costretto a sottoporci a un tour de force di sette gare in appena tre settimane. Una volta rimessi in pari col calendario a Natale abbiamo riscontrato altre sei positività che ci hanno costretto allo stop sino a metà gennaio. Sono dati oggettivi perché la squadra resta indietro mentre poi bisogna giocare la domenica tutti i costi. Alcune gare vengono condizionate, ad esempio Perin pur negativo è dovuto rimanere a casa perché non si sentiva bene. Accusa gli strascichi del virus. Sappiamo di dover ricominciare a lavorare con intensità e metodologie di lavoro anche maggiori rispetto all’inizio”.