16.1 C
Messina

Sciotto medita l’addio a fine torneo. Messina 17esimo per presenze allo stadio

Dopo l’acquisto del difensore Antony Angileri, promettente prospetto cresciuto nella Sampdoria, il mercato del Messina sembra “congelato”. Una conseguenza inevitabile dello stallo societario, riemerso dopo la tregua tra il patron Pietro Sciotto e il consulente Pietro Lo Monaco, che hanno sotterrato le malcelate divergenze sul budget, che sarebbe stato sforato rispetto a quanto preventivato in estate.

Curva Sud
Un dettaglio della Curva Sud, che resta però semivuota (foto Paolo Furrer)

Il massimo dirigente aveva messo in vendita il club dopo il roboante ko con la Turris ma poi sembrava averci ripensato. In calendario incombe però la scadenza di metà febbraio, che coinciderà in un notevole esborso per la proprietà. Al saldo delle mensilità di novembre e dicembre si unirà infatti il versamento dei contributi fiscali del trimestre agosto-settembre-ottobre, precedentemente rinviato per Covid, in considerazione dell’abbattimento degli introiti preventivati dai club di serie C. Adesso, a dispetto della quarta ondata che ha originato la sospensione del torneo, le scadenze sono state però confermate.

Significativi i dati sul pubblico diffusi dal portale specializzato Transfermarkt. Mentre il Bari può contare su 8.860 spettatori di media, il Palermo su 5.468 e il Foggia su 3.656, il Messina è soltanto 17esimo sulle venti squadre del girone C. Appena 796 ingressi a gara: soltanto Picerno, Monterosi e Vibonese fanno peggio. Mentre tante formazioni partite per assicurarsi la salvezza viaggiano su ben altre cifre: dal sorprendente Taranto (3.483) al Campobasso (2.882), che possono vantare numeri assimilabili a club ben più ambiziosi come Avellino e Catanzaro.

Pietro Lo Monaco
La cordata estera interessata al Messina sarebbe legata a Pietro Lo Monaco (foto Gabriele La Torre)

Al Messina è capitato di incassare appena 3mila euro a partita, la metà di quanto speso tra canoni comunali, steward, vigili del Fuoco e presidio dell’ambulanza. Da qui lo scoramento che potrebbe convincere Sciotto al passo indietro, più realistico a fine anno, magari a salvezza acquisita, che a torneo in corso, soprattutto se i potenziali acquirenti non usciranno allo scoperto. Lo studio legale Bonetti-Delia ha interrotto le comunicazioni alla stampa. Tocca quindi affidarsi alle immancabili indiscrezioni.

Fin qui sono emersi più o meno timidi sondaggi che reali offerte. Sciotto avrebbe ribadito la disponibilità a passare la mano soltanto a chi “potrà garantire un futuro migliore” al Messina, gravato appunto da “uscite ampiamente superiori alle entrate”. Il patron non ha fatto nulla per nascondere il suo disappunto e da un paio di mesi non sta seguendo le gare dal vivo, né in casa né in trasferta. Alla finestra c’è una non meglio precisata cordata laziale, rappresentata da un commercialista sardo. Nonostante la presenza di alcuni intermediari in città non si registrano ancora uscite ufficiali, condizionate dalla preventiva analisi dei documenti contabili già richiesti all’advisor incaricato dalla proprietà.

Carmine Del Regno
Il socio di minoranza Carmine Del Regno dovrà essere interpellato

C’è poi il nodo legato al 30% delle quote del club, che restano nelle mani dell’imprenditore campano Carmine Del Regno, attualmente all’estero per impegni di lavoro. L’ex sponsor della Salernitana non ha comunque più avuto voce in capitolo in merito alle scelte decisionali né agli investimenti, rimasti a carico soltanto del socio di maggioranza. Con il club in vendita, è attesa comunque una sua presa di posizione. Nelle ultime ore la proprietà dell’Acr Messina ha ricevuto anche una disponibilità al subentro nella gestione del club da parte di un imprecisato acquirente dall’estero, che sarebbe peraltro legato a Lo Monaco. Se ne saprà di più nei prossimi giorni.

Con il mercato fermo, il gruppo allenato da Ezio Raciti prosegue intanto gli allenamenti. La buona notizia, ma mancano conferme ufficiali, è che i positivi complessivi adesso sarebbero soltanto tre a fronte dei sei comunicati in precedenza. I negativizzati dovranno sostenere però le visite mediche richieste prima dell’effettivo ritorno in campo. Sarà l’Acr a comunicare il loro effettivo rientro in gruppo.

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