Con Allegra Botteghi comporrà un tandem di sicuro affidamento per provare a fare risalire posizioni di classifica ad un’Alma Patti che, dopo le difficoltà di inizio stagione, adesso vuole tornare a recitare un ruolo da protagonista nel girone Sud di serie A2 femminile. Parliamo di Liliana Miccio, guardia campana che con la Sicilia ha un filo doppio dopo i fasti di Palermo, condotta sino alla massima serie nel 2019. “Ho cominciato il torneo nel girone Nord a Bolzano ma ho faticato a trovare i giusti meccanismi e io sono una giocatrice esigente con me stessa. Ad un certo punto dopo nove giornate ho riflettuto se proseguire l’esperienza lì o trovare nuovi stimoli e la chiamata di Patti ha fatto il resto. Ho deciso di abbracciare questa nuova avventura perché cercavo motivazioni ulteriori”.
Nel raggruppamento settentrionale nonostante ottime potenzialità del collettivo e un rendimento da doppia cifra (11 punti di media) non si è sentita protagonista: “Il raggruppamento a mio avviso è cresciuto a livello tecnico. Avremmo potuto vincere più partite ma non riuscivamo a sbloccarci. Adesso sono concentrata sul girone Sud, dove già ho notato una grande imprevedibilità e mancanza di continuità nei risultati da parte di molte formazioni. I valori ancora non sono pienamente definiti, anche se ovviamente ci sono squadre che partono davanti alle altre”.
La Sicilia è una terra che la giocatrice nata a Minori, in provincia di Salerno, porta sempre nel cuore e in questo momento non avrebbe potuto scegliere diversamente. “Nell’isola sono sempre stata benissimo e adesso all’Alma ci stiamo integrando dopo i recenti cambi di assetto. Puntiamo a risultati differenti e ad acquisire una chiara fisionomia. Servirà tanto lavoro per questo, ma faremo in modo di entrare sempre più nel gioco di Mara Buzzanca e Laura Perseu”.
Domenica, appena arrivata, ha subito esordito contro Firenze, una formazione che occupa i primi posti della graduatoria. “Mi resta il rammarico di non essere riuscita a dare offensivamente il mio consueto apporto, sbagliando un po’ troppo. Si poteva vincere ma alla fine era solo la prima gara. Dobbiamo rifarci il prima possibile”.
Il prossimo step è rappresentato dalla trasferta di Capri, una sfida da vincere per risollevarsi dalle secche di classifica. “Sono una squadra neopromossa, giocano da anni assieme ed essendo nata a pochi chilometri da lì conosco molte giocatrici. Sarà il classico ritorno a casa per me, ma non penso a questo, conta fare bene e imporsi con la mia nuova squadra”.
La speranza del nuovo corso di Patti è quello di replicare il cammino dello scorso campionato: “Ho seguito il campionato dell’Alma indirettamente essendo a Valdarno. Dopo le naturali difficoltà iniziali che si sono riproposte quest’anno, la formazione si trasformò completamente e a fine anno erano realmente la squadra da battere. Il lavoro si costruisce nel tempo, non puoi ottenere tutto subito. Dovremo fare la stessa cosa nel corso di questa stagione”.
In carriera non mancano traguardi di prestigio. A Palermo è stata la prima realizzatrice del torneo di A2 con 15 punti e 3 rimbalzi di media, in Coppa Italia ha realizzato dieci triple in un quarto di finale da record chiuso a 44 punti mentre in A1 (stagione 2019) ha sfiorato la doppia cifra per punti realizzati. Lo scorso anno inoltre è stata la migliore tiratrice da tre punti del campionato: “Sono soddisfazioni che puoi ottenere solo col lavoro duro in palestra ma che non ti devono fare abbassare la concentrazione. So di poter giocare ancora qualche anno a buoni livelli e rimango con lo sguardo rivolto solo a questo. La massima serie con Palermo è stata una bella esperienza ed ero già riconfermata prima che il Covid bloccasse tutto. Per come sono fatta però preferisco giocare al piano di sotto con obiettivi di primato piuttosto che lottare per la permanenza in A1”.
A Valdarno lo scorso anno si è confermata una degli elementi più importanti. Solo un infortunio le ha sbarrato la strada della finale playoff: “Loro restano una grande squadra, sicuramente la favorita del girone perché puntano su un roster molto completo. In A2 questa è la cosa che conta di più, come ha dimostrato lo scorso anno la stessa Faenza. Ho preferito sposare un altro progetto ma di San Giovanni conservo bei momenti vissuti a livello personale”.
Infine i primi giorni in Sicilia sono stati dedicati al rapporto con il nuovo staff tecnico e con l’attuale capitana ed ex compagna di squadra degli anni d’oro nell’isola: “Coach Buzzanca pretende tantissimo da ogni giocatrice ma è giusto che sia così. Rispettiamo ogni indicazione che lei ci dà, è questa la strada da seguire per fare bene. Marta Verona l’ho sentita sempre nei giorni della firma sul contratto. Poi è stata tra le prime persone che ho incontrato qui anche perché non ho avuto un attimo. Non appena ho completato il trasloco sono scesa in campo”.