Se sul campo nelle ultime settimane sono arrivate indicazioni confortanti e prestazioni dignitose, a livello societario non sembra invece avere pace il Fc Messina, che si interroga sulla possibilità di proseguire regolarmente la sua stagione, a pochi mesi di distanza dalla cocente delusione rappresentata dal mancato ripescaggio in serie C, sfumato per l’impossibilità di presentare un’adeguata fideiussione a garanza della domanda di ammissione al posto del Gozzano.
Il direttore generale Santi Cosenza cerca di smorzare le polemiche alimentate dalla mancata apertura al pubblico dello stadio: “L’amministratore del club risiede a Milano e per motivi di salute non è riuscito ad effettuare in tempo il versamento relativo ai Vigili del fuoco. Alcune figure hanno lasciato per scelte personali. Il direttore sportivo Cesar Grabinski ad esempio adesso è in Liguria, dove risiedeva la famiglia. Con lo staff ci sono state alcune incomprensioni, che speriamo di ripianare in settimana”.
Tra canoni e costi fissi organizzare una singola gara al “Franco Scoglio” costa circa 5mila euro e il Comune non prevede differenze di tariffario tra C e D. Il club sta quindi valutando soluzioni alternative, meno onerose: “Non ce ne stiamo andando da Messina ma il calcio è un’azienda e dobbiamo anche valutare i costi, elevati per giocare in uno stadio come questo. Noi comunque abbiamo un credito con il Comune per i lavori effettuati al “Celeste”. Il pronunciamento del Tar a gennaio? Non c’entra nulla con l’aspetto calcistico”.
A dicembre, con l’apertura della sessione invernale, sono annunciate svariate rescissioni, anche perché alcuni under hanno già lasciato Messina e la rosa, che conta ben 36 tesserati, sarà finalmente snellita: “Aliaga non si trova bene in Italia e preferisce rientrare in Spagna. Gabionetta purtroppo è stato male alla vigilia della gara con il Santa Maria Cilento. Rispetto all’anno scorso la squadra ha tanti under mentre con gli over non abbiamo spettanze arretrate. Ci stiamo riorganizzando e stiamo spendendo meno, senza strafare come si è fatto purtroppo nell’ultimo biennio. Tante società hanno problemi simili e noi senza pubblico non abbiamo incassi. Mi sembra logico ponderare le spese”.
Fa rumore però la prolungata assenza di Rocco Arena, che dopo un biennio di proclami si è concesso soltanto qualche coreografico e discutibile post sui social: “Il presidente dovrebbe essere in città nel periodo natalizio. Il calcio per lui è un hobby, è impegnato su altri fronti proprio per cercare di far fronte agli impegni assunti in riva allo Stretto”. Nonostante le rassicurazioni del vice presidente, altri componenti dello staff sarebbero però pronti a lasciare senza garanzie adeguate. In questo modo la rincorsa alla salvezza, distante quattro punti dopo l’ultimo ko casalingo, rischia di complicarsi ulteriormente.