La sua rete contro la Gelbison non è bastata per portare punti a casa. Claudio Calafiore ha sbloccato una sfida che alla distanza è sfuggita di mano al Città di Sant’Agata, punito anche oltre i propri demeriti. L’ex giocatore del Dattilo ha riabbracciato un ambiente che gli aveva già dato tanto: “Sono tornato dove avevo lasciato parte della mia famiglia, sono stato accolto benissimo da società e squadra e questo mi fa davvero piacere. Come collettivo abbiamo iniziato davvero bene, a parte quella sconfitta in casa con il Trapani all’esordio, quando comunque non è mancata la prestazione. Le quattro vittorie consecutive ci hanno dato molto morale e hanno aiutato anche me a fare bene. Posso dire che a livello personale io non farò mai mancare la prestazione ma credo che questo sia il pensiero di tutta la squadra”.
La squadra di Giampà staziona nella parte alta della classifica e nonostante qualche ko contro le battistrada sta offrendo un calcio piacevole e qualitativo: “Se il Sant’Agata ha 17 punti è perché li ha meritati, nel bene e nel male. Abbiamo qualche rammarico perché non siamo mai stati messi sotto da nessuno, né dal Trapani all’esordio quando eravamo un po’ in rodaggio, né dalla capolista Gelbison. Sicuramente abbiamo affrontato una grandissima squadra, che merita il primato e che non a caso ha subito soltanto quattro gol, ma il rammarico di non aver portato neanche un punto c’è. Dobbiamo svoltare e per questo siamo proiettati soltanto alla gara esterna con il San Luca”.
In Calabria l’ennesimo banco di prova per capire l’esatto ruolo che la squadra potrà recitare. L’obiettivo è tornare in Sicilia con un risultato positivo: “Abbiamo preparato la gara per cercare di vincere, vogliamo ottenere il massimo da questa trasferta o quanto meno non perdere terreno prezioso”. Chiosa finale sul ruolo: “Centrocampista o punta? Cerco di mettermi a disposizione del mister, faccio il finto attaccante nel 4-3-3 ma do anche una mano ai nostri centrocampisti. Ma farò sempre e soltanto quello che mi chiede il mister”.