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Messina

Carillo: “Preso gol quando eravamo in dieci. Il pallone mi è finito in faccia”

Il capitano Luigi Carillo è stato sfortunato protagonista nel ko subito dal Messina contro l’Avellino. Sul rocambolesco gol partita ad impegnare severamente il portiere Lewandowski è stato proprio il capitano giallorosso: “È l’unico momento della gara in cui siamo rimasti in dieci, con Fofana uscito fuori dal campo per medicarsi. Dopo la spizzata ravvicinata il pallone mi è finito in faccia e con un rimpallo verso la porta. Michal è stato bravo a respingerla ma è arrivata proprio su Kanoute, l’avversario che avrebbe dovuto marcare Fofana. Un episodio davvero sfortunato”.

Mikulic e Carillo
Forte in uscita anticipa Mikulic e Carillo (foto Paolo Furrer)

La classifica piange e la vittoria della Fidelis Andria consente ai pugliesi di agganciare i peloritani al penultimo posto: “Non meritavamo di perdere per l’impegno mostrato nel secondo tempo. Sappiamo che la situazione non è semplice e gli episodi purtroppo non girano a favore. In questi momenti bisogna essere compatti. Lavorare, pedalare e guardare avanti. Ora abbiamo una partita difficile e importantissima contro un Latina che ha vinto. Dobbiamo trovare convinzione e morale, anche se la classifica non aiuta”.

Il Covid ha complicato i piani di mister Capuano: “Ci è piombato addosso come un fulmine a ciel sereno. Da due settimane viviamo una situazione particolare e io ci ero già passato a Caserta. Anche gli infortuni non aiutano ma non dobbiamo cercare alibi, anche se in una squadra come la nostra le assenze possono influire. Chi viene chiamato in causa comunque dà l’anima, al di là degli errori. Sono convinto che ci rialzeremo e che questo momento ci rafforzerà. Ne usciremo più forti”.

Lo Monaco e Puglisi
Il dg Pietro Lo Monaco e il medico Nino Puglisi (foto Paolo Furrer)

L’ex calciatore della Casertana non crede però che a mancare sia la personalità: “La squadra ne ha a sufficienza. Siamo giovani ma per me le partite si vincono con le motivazioni e non con la carta d’identità. Non bisogna avere 30 anni per prendersi le responsabilità. C’è chi trascina e chi ha bisogno di essere trascinato. La squadra è stata costruita bene, non è quello il nostro problema”.

Secondo Carillo la conferma si vede in allenamento e in partita, nonostante i risultati fin qui deludenti: “Il clima nello spogliatoio è sempre eccezionale, anche in giorni non facili. La squadra ha forza, voglia di imparare e migliorarsi. Siamo un grande gruppo, che si allena a duemila ed è sempre sul pezzo. Anche in campo si è visto che abbiamo voglia di aiutarci ed è la cosa più importante. I momenti difficili ci stanno in un campionato ma resto fiducioso”. 

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