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Distefano: “L’emergenza Covid ti destabilizza ma il gruppo è unito e reagisce”

Pomeriggio di lavoro per il Messina agli ordini di Ezio Capuano in vista della sfida di domenica con l’Avellino. Il gruppo ha svolto un allenamento in palestra, seguito da esercitazioni di sviluppo su palla inattiva a favore e contro. Sabato mattina la rifinitura. Ma l’attesa è principalmente legata all’esito dell’ultimo ciclo di tamponi, che chiarirà se i positivi restano tre (due nel gruppo squadra e uno nello staff sanitario).

Eziolino Capuano
Eziolino Capuano in panchina (foto Ciccio Saya)

La società ha comunque smentito categoricamente le indiscrezioni rimbalzate dalla Campania, secondo le quali i contagiati sarebbero aumentati ancora nelle ultime ore. Una vera e propria odissea iniziata a Catanzaro, con una prima positività al Covid-19, la paura per un possibile “cluster”, i necessari controlli effettuati in una farmacia del posto e lo slittamento del match dalle 17.30 alle 20. Una marcia di avvicinamento alla sfida del “Ceravolo” da incubo. 

L’attaccante Gianmarco Distefano, intervenuto ai microfoni di Radio Night, ha raccontato nei dettagli l’accaduto: “Una giornata terribile, quella mattina tutto è iniziato male e finito peggio. Quando vieni a sapere che un tuo compagno ha contratto il Covid non sei sereno. Abbiamo atteso in farmacia un ciclo di tamponi per tre ore e ad ogni negatività esultavamo. Non ci facevano passare per motivi di ordine pubblico, abbiamo mangiato direttamente in farmacia. Si possono dunque ben intuire le difficoltà generali. Eravamo in primis rammaricati per il nostro compagno, poi avere paura è normale perché consapevoli della pericolosità che ha questo virus. Non mangiando né riposando, restando esclusivamente in pullman in attesa dei tamponi, è normale non essere arrivati preparati alla gara. Ti chiedi se l’hai preso e se stai contagiando altri, pensi alla famiglia. È una condizione grave”. 

Catanzaro
Il Catanzaro celebra il raddoppio di Vandeputte (foto Paolo Furrer)

Il 2-0 rimediato sul campo è stato una logica conseguenza, sebbene il Messina ha comunque dato battaglia almeno fino al raddoppio. Distefano è subentrato in avvio di ripresa a Morelli: “Il Catanzaro è una squadra costruita per vincere, ma nonostante quest’odissea abbiamo disputato la nostra gara. Abbiano corso come matti e al 50′ eravamo sfiniti. Nel secondo tempo anche io ho cercato di dare una mano coprendo tutte le zone del campo e correndo su ogni pallone. Dobbiamo fare questo perché la città lo merita. Ho visto pochi gruppi come il nostro, ci aiutiamo a vicenda, ridiamo e scherziamo. Il risultato lo si vede anche in campo”. 

“Diamo tutto l’uno per l’altro, se non arriva il compagno l’altro ci mette una pezza– ha aggiunto Distefano -. Questo dev’essere il nostro obiettivo nel proseguo di stagione. Personalmente lavoro duramente tutte le settimane per dimostrare il mio valore e sono sicuro che troverò il mio spazio, mettendo in difficoltà il mister, pur sapendo che qui tutti i giocatori sono forti. Tutti tengono alla maglia, non c’è il titolare o il panchinaro, siamo molto uniti e anche prima dell’inizio della gara ci abbracciamo. Se vinciamo sappiamo che non vince il singolo ma il Messina”. 

tifosi Messina
Uno striscione nel settore ospiti (foto Paolo Furrer)

Infine, il pensiero rivolto ai sostenitori del Messina: “I tifosi sono il dodicesimo uomo in campo. Ci danno affetto, calore anche per strada e sono sempre vicini alla squadra e ai calciatori. Sono una componente fondamentale, piazze così non le trovi facilmente. Il mio desiderio è fare il meglio possibile perché è il primo anno che gioco con continuità nei professionisti. Spero di migliorarmi giorno dopo giorno e restare su buoni livelli di gioco”.

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