L’eurogol di Roberto Miano a dieci minuti dal termine non ha smorzato l’autostima di un’Igea convinta più che mai di potere essere protagonista. Il 2-2 di Ragusa ha lasciato buone indicazioni al tecnico giallorosso Giuseppe Alizzi, ma anche una comprensibile amarezza per quello che poteva essere e non è stato. Vincere uno scontro diretto fuori casa avrebbe rappresentato il primo significativo avvertimento a tutto il campionato, anche se siamo ancora a un quarto del percorso.
In terra iblea si è vista una bella Igea, capace di andare per due volte in vantaggio ma che forse ha peccato di lucidità e cattiveria al momento di chiudere i conti, mancando il terzo gol. Alizzi analizza così la gara con il Ragusa: “Sicuramente c’è rammarico, perché i tre punti sarebbero stati importanti, anche se i ragazzi sono usciti dal campo con la consapevolezza di aver giocato una buona gara. Il pareggio ci può stare ma c’è disappunto per com’è maturato, anche perché dopo esser tornati in vantaggio a fine primo tempo con il rigore di Assenzio la squadra ha contenuto bene. Certe partite è sempre pericoloso tenerle in bilico, perché queste squadre hanno le risorse tecniche per poterle rimettere in piedi e così è stato. Mi dispiace perché nel secondo tempo abbiamo avuto l’opportunità per realizzare il 3-1 ma il loro difensore ha salvato sulla linea e poi hanno trovato questo gran gol da trenta metri”.
Una cosa è certa: il torneo è più aperto che mai e Alizzi si tiene stretto la rosa che ha a disposizione: “Sono un uomo di calcio e per me parla il campo, che ha detto che non siamo stati né superiori né inferiori al Ragusa. Mi dispiace perché credo che con maggiore cattiveria in più avremmo potuto raccogliere qualche punto in più. Contro il Real Siracusa Belvedere abbiamo creato tanto ma non siamo riusciti a segnare. Anche a Ragusa abbiamo avuto delle chance per chiudere il match e portarlo a casa. La squadra gioca e crea e di questo sono felice. Il campionato è ancora lungo, ci giocheremo le nostre chance. Di mercato non ne ho parlato con il presidente né ho avanzato pretese perché la rosa che ho a disposizione è tecnicamente valida e ampia. Siamo in 24, perciò se nessuno andrà via non credo che ci saranno nuovi innesti”.
Con il nuovo corso è stata definitivamente accantonata la difesa a tre: “All’inizio i ragazzi ancora tentavano di giocare uomo su uomo oppure sbagliavano la lettura della palla, ma erano errori normali. La squadra ha però metabolizzato velocemente questo passaggio, finora abbiamo subito soltanto quattro gol dovuti a situazioni da palla inattiva o dalla distanza, non per errori di reparto”.
Per Alizzi tornare a Barcellona è stato inevitabile, dopo le splendide stagioni trascorse da giocatore in maglia giallorossa: “All’Igea mi sono tolto tante soddisfazioni da calciatore, ma tornare da allenatore non è coraggioso ma un atto dovuto. Questa è una piazza a cui sono molto legato: se vuoi compiere il salto devi confrontarti con certe realtà e avevo voglia di mettermi in gioco in un club prestigioso e così ho fatto, altrimenti sarei rimasto nella mia confort zone a Falcone. Sono felice e ringrazio la società per la fiducia che mi ha accordato”.