Dopo un periodo di torpore, la provincia di Messina sta tornando a dire la sua nel panorama dilettantistico siciliano. Nulla di paragonabile con quanto vissuto tra la fine degli anni ’90 e il primo decennio del 2000, quando Igea e Milazzo arrivarono a ben figurare tra i professionisti e le messinesi erano protagoniste in Eccellenza. Ma il Sant’Agata che tanto bene sta facendo in serie D, l’Igea e il Città di Taormina in lotta per il primato al piano inferiore, dove Nebros e Jonica stanno stupendo tutti a suon di risultati positivi, rappresentano un segnale di risveglio.
Benedetto Bottari da direttore sportivo ha vissuto in prima persona due piccoli grandi miracoli, il Milazzo e il Due Torri. Più fugace l’esperienza nel Sant’Agata nell’estate del 2017, prima che un problema familiare lo costringesse all’addio. La squadra, nonostante qualche risultato negativo nelle ultime giornate, è stata sin qui protagonista di un ottimo avvio, che lo ha stupito: “Sono sinceramente sorpreso, anche perché la società ha sofferto non poco il confronto con la serie D ottenuta dopo quasi trent’anni. Quella passata è stata un’annata difficile e sulla salvezza pesa la decisione della Lega di non far disputare i playout. Faccio fatica a etichettarla come positiva, anche se la categoria è stata salvaguardata”.
Per il dirigente determinante il lavoro dello staff tecnico: “Questo avvio importante credo sia merito del tecnico: Giampà ha plasmato un buon gruppo, quella è una piazza dove si può lavorare bene e inoltre mi fa piacere nel vedere al centro del progetto tecnico un ragazzo come Claudio Calafiore, che ho voluto fortemente nella mia breve parentesi in biancazzurro come direttore sportivo”.
In Eccellenza in tanti si domandano se questo sarà l’anno dell’Igea: “Per saperlo ci vorrebbe la sfera di cristallo. Quel che è certo è che anche quest’anno è stata allestita una squadra forte ma ritengo che ci sia stato un pizzico di acume in più su certe scelte. Ci sono degli autentici top player del nostro territorio, ai quali sono stati aggiunti altri elementi di qualità provenienti da altre realtà. Mi è piaciuta tanto la scelta di affidare la panchina ad Alizzi: lui è un igeano purosangue e ci vuole il giusto mix di coraggio e incoscienza per andare lì dove si è scritta la storia da calciatore”.
Cambiando versante geografico, l’altra big che battaglierà fino alla fine per la vittoria del campionato è il Città di Taormina: “La rosa allestita dalla società è di alto profilo, nulla da eccepire. Quello che mi piace in modo particolare è che nonostante le vicissitudini degli ultimi anni a Taormina c’è un gruppo di giocatori che hanno un forte legame con quella maglia e la piazza. Mi riferisco a Famà, Trovato e Mannino, giocatori che hanno un forte attaccamento con la società, che grazie a loro ha un’anima. Non lo so se basterà per vincere il campionato, ma quando si lavora così si va lontano”.
Meritano attenzione e complimenti anche le altre due messinesi impegnate nel torneo: “La Jonica ha fatto bene ad affidare la panchina a Michele Campo, tecnico preparato che è cresciuto nel calcio che piace a me, in cui si premiano i valori e la professionalità. La Jonica mi piace come squadra ma faccio fatica a mandare giù il gran numero di giocatori sudamericani che continuano a esserci. Elementi di livello ma credo che a questi livelli una società debba essere espressione del territorio: se hai un’anima argentina un po’ mi viene da arricciare il naso”.
La Nebros sta seguendo le orme dell’ottimo Acquedolci da cui è nato: “Sarò romantico o nostalgico che dir si voglia, ma per me rimane il Due Torri. Ammetto di essere legato a quella realtà e quell’ambiente, non amo le fusioni ma in questo contesto sono diventate un male necessario. Nonostante tutto c’è da fargli solo i complimenti, non è mai facile partire da zero ma loro sono riusciti a mettere in piedi una rosa competitiva e credo che non avranno grossi problemi a raggiungere i playoff”.
Bottari, infine, volge uno sguardo al campionato di Promozione che segue con estremo interesse da spettatore: “Delle messinesi quella che mi sta entusiasmando di più è senza dubbio il Gescal. Tecnicamente è forse la meno dotata ma ha un’idea di gioco molto chiara. Inoltre credo che anche all’interno del gruppo ci sia maggior armonia. L’Atletico Messina è probabilmente quella con il reparto offensivo più competitivo mentre la Messana è la più completa, credo che saranno protagoniste fino alla fine tutte tre. Il RoccAcquedolcese tecnicamente ha qualcosa in più, ma la Pro Mende è più tagliata per un campionato di questo tipo e potrebbe mantenere il primato. L’ho vista al “Marullo” contro il Gescal ed è davvero competitiva”.