La JSL Women esordirà domenica a Monreale nel campionato siciliano d’Eccellenza di calcio femminile. Dopo l’indimenticabile cavalcata della scorsa stagione, culminata con la finale playoff contro il Catania, la squadra neroverde approccia con entusiasmo la nuova intensa annata agonistica.
Particolare la formula con il club presieduto da Francesco Caruso inserito nel girone “A” assieme a Academy Sant’Agata, Marsala, Monreale e Vigor Montelepre, mentre nell’altro raggruppamento competeranno Camaro, Don Bosco, Gloria, Santa Lucia e Cr Scicli.
Al termine della regular season (gare di andata e ritorno), le migliori tre classificate prenderanno parte ai triangolari della “Poule Promozione”, mentre le formazioni dal quinto al sesto posto si sfideranno nella “Poule B”. Le vincenti della “Poule Promozione” giocheranno la finalissima per l’ambito salto in C nazionale, mentre le prime della “Poule B” si affronteranno per garantirsi il “premio iscrizione” valido per il prossimo torneo regionale 2022/2023.
“Siamo tutti carichi e concentrati in attesa del fischio d’inizio – dichiara il tecnico JSL Marco Palmeri –. Dal 14 settembre lavoriamo per farci trovare pronti al debutto. Confrontarci con altre realtà ci permetterà di proseguire nel costante percorso di crescita. Abbiamo scelto di avere una rosa molto giovane con l’età media più bassa del lotto perché l’obiettivo è sviluppare un progetto a lungo termine per formare una forte rosa, proiettata nel futuro”.
Cosa pensi del regolamento? “La Federazione avrà avuto sicuramente validi motivi per scegliere questa soluzione, ma io non sono contento. Priva, a mio avviso, le giocatrici della possibilità di rapportarsi con il maggiore numero di avversarie. Sembra più un torneo che il classico campionato, portandoci ad incontrare più volte le stesse compagini. È limitativo dal punto di vista formativo. Speriamo che la Coppa ci possa fornire altre opportunità”.
Sulla stessa lunghezza d’onda le parole del direttore generale Giuseppe Giordano: “Accettiamo la formula adottata, anche se rischia di penalizzare coloro che investono sulla formazione dei vivai, favorendo, invece, i sodalizi nuovi. Per quanto ci riguarda, ha comportato un danno economico e di visibilità. Avevamo pianificato un’attività su una area vasta, più interessante ed appetibile per gli sponsor, e ci ritroviamo, invece, ad agire in confini geografici ristretti”.