Il nuovo tecnico del Messina è stato ospite di “C Siamo” su RaiSport all’indomani del successo conquistato a Potenza all’esordio. È emerso un ritratto di un allenatore che mediaticamente non è mai passato inosservato: “Chi è Eziolino Capuano? Bisognerebbe conoscerlo. È una persona con grandi principi, moralità e senso del lavoro. Ho un carattere particolare, ma sono un buono. Se fossi un calciatore con Capuano ci andrei d’accordo alla grande. Mi comporto da pecora con l’agnello e da leone con la tigre, altrimenti non puoi fare questo mestiere. Sono un passionale, un sentimentale. Se vedo un film commovente piango: questo significa avere un sentimento altissimo”.
L’ex allenatore dell’Avellino ha commentato il suo rapporto con i calciatori: “Sono un padre di famiglia ma sono uno che fa rispettare le regole e su questo non transigo. Nella vita non mi sono sentito mai vittima né ho portato rancore per qualcuno. Devi avere la forza di fare del bene ma soprattutto il coraggio e la forza di ricevere del male, per non impazzire”.
Capuano ha stilato anche una personale graduatoria dei rapporti di forza, che rispecchia tra l’altro quella tracciata da tanti addetti ai lavori: “È un campionato importante per il blasone e la storia delle piazze, che hanno fatto la A e non c’entrano nulla con la C. Poi bisogna vedere nello specifico gli organici e nel nostro girone ce ne sono quattro più forti, ovvero Bari, Catanzaro, Avellino e Palermo, mentre con le altre squadre si può vincere o perdere con tutte”.
L’ex Juve Stabia ha commentato infine le attenzioni che si è conquistato con esultanze e conferenze stampa fuori dalle righe, che paradossalmente lo hanno penalizzato: “Il mio essere un personaggio mediatico, e ci ho messo anche del mio in passato, ha limitato in maniera notevolissima le mie capacità di tecnico e la mia carriera. Il mio sogno? Come ho detto in passato resta quello di allenare in serie A“.