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Fazzi: “Gestire i risultati senza fare drammi. Basta poco per girare il vento”

Dopo la terza sconfitta consecutiva il Messina è adesso chiamato a reagire. Il centrocampista Nicolò Fazzi, ospite della trasmissione “Antenna Giallorossa”, in onda su Rtp, ha analizzato la gara di Foggia, persa per 3-1 dai giallorossi nei minuti finali dopo l’illusorio vantaggio firmato Vukusic: “È stato un viaggio di ritorno amaro perché c’è stata la consapevolezza di aver perso dopo aver giocato una buona partita. L’abbiamo preparata bene e si è visto. In settimana con il mister avevamo studiato i punti deboli del Foggia e abbiamo visto come loro soffrissero la profondità e l’aggressione degli spazi. Il gol, infatti, è arrivato grazie ad una palla recuperata da noi e il tutto è stato ben finalizzato da Ante”.

Nicolò Fazzi
Nicolò Fazzi fa il suo ingresso allo stadio (foto Gabriele La Torre)

Un’ottima prova è stata vanificata nei minuti conclusivi: “Dopo l’1-0 siamo andati in difficoltà, ma abbiamo resistito, peccato per il gol del pareggio che era evitabile come molte delle reti subite sin qui. Lì è uscito il nostro carattere, ce la siamo giocata a viso aperto, purtroppo però l’esito della gara lo conoscono tutti. Non dobbiamo metterci in croce, questo è un progetto nuovo, abbiamo iniziato dopo degli altri e ci vuole tempo. Dobbiamo lavorare”.

Le tante rimonte subìte in questo avvio di campionato pesano enormemente. Contro Paganese, Palermo, Monopoli, Picerno e Foggia il Messina è stato raggiunto o addirittura superato dopo essere riuscito a sbloccare il risultato. “Il tenere botta e mantenere il risultato – spiega Fazzi – è un fattore su cui dobbiamo lavorare più di quanto abbiamo fatto finora. Siamo una squadra giovane, ma questa non dev’essere una scusante. I più “anzianotti” si devono prendere qualche responsabilità in più, dobbiamo far capire ai più giovani come si gestiscono certi momenti, ma siamo ancora all’inizio e mancano trenta partite alla fine del campionato. Credo che basti un evento, un episodio favorevole, per far girare il vento e far acquisire più fiducia”.

Fazzi
La progressione di Fazzi

“In campo – afferma l’ex della Fiorentina – cerchiamo di esprimere quello che prepariamo con il mister, finora credo che si sia visto e anche bene, abbiamo una filosofia piuttosto chiara. Dobbiamo lavorare sulla fase di contenimento e su quella difensiva, questo è vero, ma anche su quella offensiva, perché le occasioni per portare a casa i tre punti non ci sono mancate. Un punto dopo due sconfitte di fila avrebbe fatto morale, ma abbiamo avuto due chance per vincere e alla fine abbiam perso. Dobbiamo essere più scaltri, stiamo raccogliendo meno di quanto meritiamo, con Palermo e Monopoli potevamo fare più punti. Con un po’ più di furbizia arriveranno anche quelli perché le prestazioni ci sono”.

Eppure a Foggia i giallorossi hanno messo a lungo in difficoltà la squadra di Zeman, facendo tesoro della precedente sfida di Coppa Italia. “Sapevamo che sono una squadra che fa fatica a coprire gli spazi, vanno sull’uomo, ma più che altro si è visto che in questo momento rispetto a noi hanno più ritmo. Sul secondo gol non eravamo messi bene, stavamo cercando di ribaltare la situazione e pensavamo più a spingere, poi loro sono stati bravi a sfruttare l’occasione con un bel cross. Il Foggia mi è piaciuto, ho visto giocatori di gamba, rispecchiano il calcio dell’allenatore. Sono aggressivi e giocano bene. Come dice Zeman la prestazione non è casuale e nel loro caso si vede, poi il risultato può arrivare grazie a un guizzo o a una giocata fortuita. Il terreno di gioco? Era meglio in Coppa, domenica era gibboso e non favoriva i controlli”.

Balde
Balde tornava a Foggia da ex

L’inizio della sua avventura con il Messina è stato condizionato da un leggero infortunio. Fazzi, stimatissimo da Sullo, può rivelarsi una pedina chiave: “Il mister lo conosco da Padova, è una grande persona e niente lo mette in difficoltà. Messina deve capire che questo progetto è una scommessa e serve tempo, alla lunga usciremo e metteremo i bastoni tra le ruote alle squadre più attrezzate di noi. Sono arrivato da svincolato, all’esordio con il Palermo ho preso questa botta al piede e mi si è formato del liquido. Ho avuto fastidio per due o tre settimane, ma adesso grazie alle terapie d’urto è passato. Siamo un gruppo giovane, vogliamo mettere in difficoltà l’allenatore, questa può essere la piazza di lancio per tanti, dobbiamo solo continuare a lavorare”.

Sabato, in casa contro il Monterosi, un appuntamento da non fallire per provare a risalire subito in classifica e mettersi alle spalle le tre battute d’arresto di fila: “Il Monterosi è una squadra tosta, da prendere con le molle, che viene da un ottimo risultato contro l’Avellino. Dobbiamo preparare bene la partita e cercare una prestazione positiva, poi il risultato verrà da sé. Sono fiducioso perché a Foggia c’è stata, serve solo un po’ di fortuna, ma sono sicuro che l’episodio verrà”.

Fazzi
Fazzi nel corso del riscaldamento (foto Andrea Rosito)

Fazzi ha ricostruito anche le tante tappe di una carriera caratterizzata da oltre 200 presenze e 13 reti: “Vengo dalle giovanili della Fiorentina, dove sono stato allenato da tecnici come Semplici e Guidi. Sono stato in prestito al Perugia, alla Virtus Entella e al Crotone: lì non ho trovato l’accordo per il rinnovo, sono stato acquistato dall’Atalanta che mi ha girato in prestito al Perugia dove sono stato molto bene, quell’anno per me è stato molto importante. Da giovane ho girato molto, soprattutto in prestito, a Padova ho firmato un biennale poi dopo un anno e mezzo ho scelto di andare a San Benedetto ma poi lì è scoppiata la bomba: dopo una settimana dal mio arrivo la società è fallita, ci siamo rimboccati le maniche e siamo usciti da uomini nonostante non abbiamo preso gli stipendi fino a luglio. Siamo riusciti ad arrivare nei playoff, mi dispiace perché quella piazza mi è rimasta dentro”.

L’esterno originario della provincia di Lucca ha commentato la sua posizione in campo, avendo giostrato anche in posizione più arretrata, e analizzato infine criticamente l’impazienza avuta da giovane: “Nasco come attaccante esterno sinistro, infatti sono stato utilizzato così a Perugia da Camplone, a metà campionato passò al 3-5-2 e mi mise mezzala e mi sono trovato molto bene. Sono un giocatore duttile e credo che questa sia la mia grande qualità. Purtroppo quando ero giovane sono stato troppo frettoloso nel rientrare da alcuni infortuni, ancora non sapevo gestire certi momenti delle gare, volevo solo spaccare il mondo e su certe cose forse serviva un po’ di pazienza”.

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