L’uomo più atteso ha messo il sigillo alla prima vittoria in campionato del Messina. Virtus Francavilla mandata al tappeto, all’esordio stagionale al “Franco Scoglio” dopo l’esilio a Vibo Valentia e i lunghi lavori di adeguamento dello stadio. A colpirla, ad inizio ripresa, Ante Vukusic. Un 1-0 che vale oro colato dopo due battute d’arresto consecutive e permette di lavorare con maggiore tranquillità.
Dal 9 dicembre 2012 al 19 settembre 2021: il ritorno al gol in Italia ha un sapore speciale per l’attaccante croato. Bella intuizione del direttore sportivo Christian Argurio, che lo ha fortemente voluto con sé in giallorosso, il “diamante di Sinj”, la sua città d’origine, anche in serie C ha subito dimostrato di parlare la lingua universale, quella del gol. In un pomeriggio quasi invernale di nove anni fa, all’Adriatico, Vukusic aveva bucato Frey ricevendo il pallone da sinistra da Weiss, potendo poi liberare la sua incontenibile gioia. Pescara 2 Genoa 0. Una prima volta che non si scorda mai, anche se a fine stagione non arrivò la salvezza per i biancazzurri che dovettero salutare la Serie A complice un disastroso girone di ritorno. Svizzera, Belgio, Germania, Polonia, Slovenia e Romania tra le sue tappe dopo Pescara, prima che la nuova occasione in Italia, a questo trentenne autentico giramondo, la servisse su un piatto d’argento il Messina.
Trovata una discreta condizione e archiviato in fretta il debutto senza acuti in Coppa Italia a Foggia, Vukusic ha giocato dall’inizio contro la Virtus Francavilla formando l’inedita coppia d’attacco con Adorante. C’era da far fronte all’assenza dell’infortunato Baldé, fin qui tra i migliori. Il croato ci aveva già provato, senza fortuna, nella prima frazione. Al minuto 11 del secondo tempo la svolta: pallone di Morelli da destra e Vukusic bravo a staccarsi dai difensori per battere da centro area Nobile con l’aiuto di una leggera deviazione. Una rete che ha ricordato, anche per modalità d’esecuzione, l’unica marcatura siglata ai tempi di Pescara. In riva allo Stretto, con un bagaglio d’esperienza maggiore rispetto ad allora, il talento esploso nell’Hajduk Spalato vuole però prendersi sulle spalle la squadra e scrivere ben altri numeri.
Anche se Sasà Sullo non ama tanto parlare di singoli, sono stati almeno altri due i grandi protagonisti del successo. Se Ante Vukusic ha spostato gli equilibri in attacco, Michal Lewandowski lo ha fatto tra i pali, salvando il risultato in più di una circostanza. L’intervento in pieno recupero su Ventola vale un gol. Così come il portiere polacco aveva abbassato la saracinesca su Maiorino nel primo tempo e poi a tu per tu con Enyan ad inizio ripresa, rispondendo presente e portando a casa il primo “clean sheet” della stagione, utile a mettersi alle spalle qualche incertezza commessa nelle prime giornate. Apparso già in grande spolvero allo “Zaccheria”, Lorenzo Catania si è confermato ad alti livelli contro la Virtus Francavilla, meritandosi la maglia da titolare. Tramontate per lui le ipotesi Carpi e Siena, il Messina lo ha ingaggiato tra lo scetticismo generale. Il classe ’99 ha fatto ammattire la difesa biancazzurra con le sue accelerazioni sulla fascia sinistra. Grande abilità nell’uno contro uno, ha mostrato sia qualità che ferocia agonistica. Misteri del calcio il perché Catania fosse ancora a giocare in Eccellenza fino alla scorsa stagione. A Picerno, scrollatasi di dosso l’ansia per quella vittoria che mancava, il Messina andrà adesso a caccia di conferme. Magari con un Milinkovic in più nel motore. Il franco-serbo era già in panchina domenica e non vede l’ora di debuttare, per la seconda volta in carriera, con la maglia giallorossa.