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Lo Monaco: “Messina non rispose e lasciai. Riammissione certa prima del derby”

Negli studi di Rtp il dg Pietro Lo Monaco ha parlato di presente, futuro ma anche passato remoto. La squadra attende di abbracciare i due acquisti più attesi, con Vukusic che nelle ultime ore ha sostenuto le visite mediche:Milinkovic è risultato positivo al Covid: quando i tamponi saranno negativi comincerà a lavorare. Se avessimo avuto anche lui ci avrebbe dato un aiuto importante. Rappresentano le ciliegine sulla torta con Vukusic, una punta che si muove su tutto il fronte d’attacco e vede la porta. Può aiutarci e ripagare la gente di Messina. I primi esami a cui si è sottoposto Matese sembrano escludere complicazioni gravi: l’entrata di Marong è stata scomposta, temevamo un interessamento al menisco. Speriamo possa rientrare in organico”. 

Lo Monaco
I giornalisti Marco Capuano e Antonio Sangiorgi in studio con Lo Monaco

Dal futuro prossimo a quello remoto: “La riforma di C ci sarà, è un cavallo di battaglia del presidente Gravina, che ha un grande consenso. Verrà poi attuata dall’anno successivo e può soltanto portare cose buone. La C a 60 squadre senza aiuti e introiti è difficile da affrontare. In C hai la paga del soldato semplice ma gli obblighi del generale, come se fossi equiparato alla serie A, ma lì ci sono mediamente 30 milioni di euro di diritti tv, che in Lega Pro sono praticamente nulli. E una neopromossa come il Messina non accede ai fondi della “Legge Melandri” ma per il primo anno resta sulle spalle del presidente”.

Poi un lungo tuffo nel passato, che ha lacerato i rapporti con la tifoseria organizzata. Non a caso il ritorno di Lo Monaco è stato che sonoramente contestato: “Ho preso il Messina in D, dove si barcamenava da anni e rischiava di fallire. Ero amministratore delegato del Genoa, ma mio figlio mi convinse a prenderlo. Dissi subito che non ero un imprenditore con interessi economici. Giocai qui, mi innamorai della città e pur avendo vissuto ovunque ci sono sempre tornato”.

Curva Sud
Una splendida veduta d’insieme della Curva Sud

La nota dolente fu la risposta della città: “Abbiamo fatto 700 abbonati in D, vincendola. In Seconda Divisione scesero a 350, un dato totalmente negativo. Abbiamo conquistato un altro primo posto: storicamente poche società ci sono riuscite. In C1 avremmo dovuto fare l’en plein: chiesi 5mila tessere ma sfiorammo soltanto quota mille. Avevo bloccato Donnarumma, Iemmello e Lapadula ma feci saltare tutto, perché non c’era la forza per andare avanti, e mi disimpegnai. Negli ultimi otto mesi non vidi una partita. Quando ho detto che non si poteva fare calcio mi riferivo a questo”.

Lo Monaco non ci sta a passare per il presidente della retrocessione più amara: “Le cose non sono andate come crede parte dei tifosi. Già prima della sconfitta con la Reggina sapevamo che saremmo stati riammessi per l’illecito della Vigor Lamezia. Ho dato più di quanto avrebbe fatto qualsiasi messinese. Ci ho rimesso due milioni di euro: avessi conosciuto prima l’epilogo piuttosto avrei fatto beneficienza. E ho regalato il Messina in C, senza chiedere un euro”.

Ciciretti
31 maggio 2015, Messina-Reggina: Ciciretti in lacrime a fine gara

La città dello Stretto, come tante altre realtà, si è allontanata dal calcio: “Già allora c’era un disamore generale, che vedo ancora oggi. Gli ultras storici ci sono sempre, alcuni da quando ancora giocavo io: hanno riempito il Celeste e il Franco Scoglio. Ma si sono persi o sono assopiti 15mila tifosi, che vanno recuperati. Ora c’è un presidente che ha la forza economica e la passione, quindi si può partire anche senza partecipazione totale”.

I colleghi Antonio Sangiorgi e Marco Capuano hanno chiesto se il rapporto con i tifosi possa essere recuperato. “All’epoca sono stato abbandonato da una piazza che pensavo di riuscire a trascinare ma la squadra viene prima di ogni cosa, anche delle polemiche con un dirigente. Ho 67 anni, sono da 50 nel calcio. Non mi ha spaventato nessuno, sono sempre andato avanti per la mia strada. Puoi affrontare un campionato con tutti i vincoli professionistici soltanto gestendo la società come un buon padre di famiglia”.

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