Il derby tra Acr Messina e Palermo si giocherà, salvo clamorose sorprese, sul neutro di Vibo Valentia. La società peloritana non ha ancora aperto la prevendita né gli accrediti per giornalisti e fotografi perché l’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive ha “sospeso il giudizio al fine di approfondire l’analisi dei rischi connessi alla gara e incaricato la Lega Italiana Calcio Professionistico di non avviare la vendita dei tagliandi fino all’assunzione di determinazioni in merito”.
Nonostante l’annuncio del sindaco Cateno De Luca e dell’assessore allo sport Francesco Gallo, il club presieduto da Pietro Sciotto vorrebbe tentare fino in fondo di giocare regolarmente la gara in riva allo Stretto, anche se a porte chiuse. Il nodo è rappresentato dal fatto che in sede di iscrizione è stato indicato lo stadio “Luigi Razza” di Vibo Valentia. Per ottenere lo spostamento di sede bisognerebbe indicare una struttura alternativa perfettamente in regola.
Ma secondo quanto dispone la Questura il Gos, ovvero il Gruppo Operativo Sicurezza, dovrebbe essere perfettamente funzionale anche nel caso in cui l’accesso alla struttura venisse precluso al pubblico, dal momento che vanno tenute sotto controllo anche le aree esterne, a maggior ragione in occasione di un derby particolarmente sentito come quello tra Messina e Palermo.
A Vibo la capienza ufficiale è di circa 4.000 posti e considerando che la Calabria resta in zona bianca con le restrizioni anti-Covid sarebbero disponibili circa 2.000 tagliandi. Appare però scontato il divieto di trasferta mentre non è chiaro se sarà consentito ai tifosi messinesi di mettersi eventualmente in viaggio, consentendo un avvio della prevendita a ridosso del match.
Nel frattempo al “Franco Scoglio” MessinaServizi ha finalmente effettuato gli interventi di scerbatura delle aree interne ed esterne dell’impianto, oggettivamente deturpate dopo mesi e mesi di incuria. E soprattutto sono state consegnate alla ditta individuata dal Comune, la Mega Sistem di Larderia, le 32 telecamere necessarie per riprendere gli spalti e tenere sotto controllo il pubblico e gli Nvr per la videoregistrazione di quanto avviene all’interno e all’esterno della struttura. Apparati che restano comunque inutilizzabili fino a quando non arriveranno dall’Asia il server centrale e i relativi software.
Dal momento che tutte queste attrezzature dovranno essere installate e collaudate e poi visionate dalla Commissione di Vigilanza prefettizia e dagli incaricati della Lega Pro per appurarne la piena regolarità appare davvero improbabile che tutto questo possa avvenire entro sabato, anche in caso di una consegna in extremis. Più realistico immaginare la riapertura della struttura in tempo per la quarta giornata, quando domenica 19 settembre (a meno che non venga disposto un anticipo al sabato) sarà di scena in riva allo Stretto la Virtus Francavilla.
Il Comune è fiducioso sul rispetto di questa “dead line”, anche se ovviamente nessuno si espone ufficialmente dopo quanto accaduto con la scadenza del 20 agosto. Il 10 luglio infatti Palazzo Zanca ha effettuato un affidamento d’urgenza, ma nel relativo contratto – considerato il Covid e il Ferragosto di mezzo – il limite massimo per la consegna dei lavori è stato spostato al 16 settembre. Una “leggerezza” che ha portato il primo cittadino a scusarsi pubblicamente.