Sono ore di intenso lavoro in casa Fc Messina. L’inattesa rinuncia del Gozzano ha offerto al club peloritano l’opportunità di concorrere per un posto in serie C, con chances maggiori e costi più contenuti rispetto a quelli che sarebbero stati imposti dalla tradizione trafila per un ripescaggio, che tra contributo straordinario a fondo perduto e seconda fideiussione a garanzia dei tesserati prevede un esborso supplementare di 600mila euro rispetto a chi ambisce a una “sostituzione” e quindi all’ammissione diretta che spetta alle altre otto promosse.
Per non lasciare nulla d’intentato il club lavora dal punto di vista economico, per onorare i residui adempimenti economico-amministrativi, confortato dalla prima risposta positiva da parte della Covisod. Il vice-presidente Santi Cosenza, l’amministratore delegato Carmelo Santoro, il consigliere d’amministrazione Franco Mento, deputato ad affrontare la questione infrastrutturale, e il segretario Rosario Sorrenti stanno predisponendo tutti gli incartamenti che dovranno essere trasmessi alla Lega Pro entro il termine perentorio di mercoledì 21 luglio.
Un’autentica grana è rappresentata dalla questione stadio. Con il “Franco Scoglio” non disponibile per lavori almeno fino a metà agosto, va tassativamente indicato un campo di riserva, che deve essere omologato e agibile per la serie C. In Sicilia non sembrano esserci strutture disponibili. A Trapani, Agrigento e Siracusa le licenze sono ormai scadute.
Anche a Lentini, dove ha giocato recentemente in terza serie la Leonzio, sarebbero necessari degli interventi di adeguamento che non sembrano realizzabili in pochi giorni. Mentre Palermo, Catania e la vicina Reggio Calabria sono ipotesi reputate non percorribili per motivi di ordine pubblico, dal momento che dovrebbero essere allertate le relative Questure. Si cerca un campo in Calabria, dove non sembra disponibile Lamezia (la Vigor manca dalla C da anni) mentre Vibo Valentia è già stato indicato dalla Vibonese, che in calendario avrà l’alternanza con gli impegni casalinghi dell’Acr Messina, che lo ha scelto come struttura di riserva.
Resta quindi in piedi l’opzione Cosenza: già avviati i primi contatti con il club, che peraltro è in corsa per un clamoroso ripescaggio in serie B, se anche il Collegio di Garanzia del Coni confermerà la bocciatura del Chievo. Non sarebbero state approfondite le soluzioni alternative rappresentate da Catanzaro e Crotone.
Il discorso più avanzato riguarda addirittura lo stadio “Alfredo Viviani” di Potenza, un centro distante più di 400 chilometri dallo Stretto. La proprietà del Fc Messina ha già ottenuto una disponibilità di massima dal club presieduto da Salvatore Caiata, che per il quarto anno consecutivo militerà in serie C. Atteso il confronto con la locale Amministrazione Comunale, che dovrà rilasciare i necessari permessi. La scadenza si avvicina e sarà necessaria una vera e propria corsa contro il tempo.