Nino Rinaldi ce l’ha fatta, il Futsal Polistena è promosso in Serie A di calcio a 5. Un traguardo storico centrato dal tecnico messinese, specialista in grandi imprese. Al Palacus di Viterbo, nella finale playoff di ritorno di Serie A2, i calabresi hanno dilagato contro l’Active Network, imponendosi per 9-2 e bissando così la vittoria ottenuta all’andata tra le mura amiche per 2-1 (il risultato era di 2-0 nel match poi sospeso dall’arbitro, decisione che ha portato alla ripetizione della sfida). Match decisamente senza storia, con le triplette di Creaco e Vinicius, più i gol di Diogo, Maluko e Silon che hanno fatto esplodere la festa in casa Futsal Polistena.
Nino Rinaldi, che era subentrato a inizio maggio alla guida della squadra, aveva già raggiunto l’accordo per il rinnovo del contratto che lo legherà ai bianconeri anche per la stagione 2021/22, quella che lo vedrà a questo punto di scena nella massima serie. In carriera il coach peloritano ha allenato tra le altre, in A2 e B, Fata Morgana Reggio Calabria, Cadi Reggio VV, Città di Villafranca, Augusta Calcio a 5, Polisportiva Futura e Real Cefalù. Adesso si gode il raggiungimento del gotha del futsal italiano con il Futsal Polistena, quinta formazione promossa dopo L84, Olimpus Roma, Manfredonia e FF Napoli.
A lui va anche il plauso del presidente dell’Aiac Messina, Andrea Argento: “Ha conquistato sul campo la promozione in Serie A al termine di una finale playoff letteralmente dominata, soprattutto dal punto di vista tattico. È partito dalla categoria più bassa possibile, dal primo gradino e non ne ha mai saltato neppure uno. Dove è arrivato se lo è guadagnato vittoria dopo vittoria, promozione dopo promozione, titolo dopo titolo, scalando una vera e propria montagna arrivando in cima all’Olimpo, nel posto dove pochi eletti riescono a giungere, specie dopo un percorso tortuoso come il suo, con delle assurde insidie che non gli hanno concesso di arrivare in vetta già qualche anno fa. La Serie A è l’unica categoria dove merita di stare, non esiste altro posto e finalmente il vero merito è stato onorato ed inequivocabilmente esaltato”.