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Giampà: “Vincere soffrendo è più bello. Guai a pensare di essere già salvi”

Per il tecnico del Sant’Agata è stata la fine di un incubo. Il successo fortemente voluto sul Rende non vale ancora la salvezza matematica ma avvicina sensibilmente il traguardo per la società nebroidea. Questa l’analisi di Mimmo Giampà: “Ci voleva questo successo. Abbiano sofferto ma disputato una grande gara e avremmo meritato anche di segnare più gol. I ragazzi nonostante la giovane età hanno mostrato di avere attributi. Dopo aver dominato a lungo la gara subire il pareggio in modo rocambolesco avremmo potuto risentirlo e invece la squadra ha reagito alla grande”.

Sant'Agata
L’undici titolare del Sant’Agata

L’ex centrocampista ha commentato anche le prove dei singoli: Alagna ha fatto una grande gara, è questo il giocatore che conosco, molto forte per la categoria. Brugaletta si è fermato per crampi e abbiamo dovuto giocare in dieci per venti minuti, avendo terminato i cambi. Nonostante questo il nostro portiere Ferrara ha dovuto compiere soltanto una parata su tiro da fuori. Chi è subentrato ha fatto bene e interpretato al meglio la partita. Siamo cresciuti tanto nel corso dei mesi e se siamo in questa situazione di classifica è soltanto per colpa nostra. Sapevo che saremmo calati nel finale ma soltanto perché abbiamo giocato al triplo del ritmo del Rende. Faccio i complimenti alla squadra: ho creduto dal primo giorno nel gruppo e non ho cambiato tanti calciatori. Ho portato soltanto La Gamba, Caruso e Gallo“.

Un concetto è chiaro: a centottanta minuti dal termine del campionato la formazione biancoblu deve ancora lottare su ogni pallone. “Ancora non siamo salvi essendo il Marina di Ragusa distante soltanto tre punti. Nelle sette precedenti partite, pur giocando bene, abbiamo centrato soltanto tre pareggi. Nel calcio contano i tre punti, non il bel gioco. Si possono vincere le gare anche senza dominare e sapendo soffrire il giusto. Se poi raggiungi l’obiettivo è ancora più bello. Volevamo vincere e non ho visto il nostro portiere molto impegnato dagli avversari. È una vittoria del gruppo perché abbiamo difeso in cinque, se manteniamo le giuste distanze per gli altri è sempre difficile entrare nella nostra linea. Sono contento del lavoro fatto dai ragazzi, per la qualità di palleggio questa è la squadra più forte che ho allenato. Anche in attacco dispongo di giocatori forti, ma per vari motivi non si segna. Mi piace parlare di fortuna, tengo in considerazione concetti come l’avere uno scontro diretto in casa e il non aver mai vinto fuori. Non mi piace parlare di sfortuna ma dobbiamo recuperare energie per la prossima perché non siamo salvi”. 

Sant'Agata
Tripicchio ha firmato il 2-1 con la complicità del portiere ospite

Non mancano problemi di infermeria, con diversi acciaccati e un infortunio: “Per Perkovic mi spiace tanto, spero di aver visto male dal campo il problema perché è un ragazzo che ha sempre dato tutto per la causa e si è messo a disposizione del gruppo. Si è immolato per noi, gli faccio un in bocca al lupo: si rialzerà”. 

Chiusura sul ritorno del pubblico, una componente essenziale per il Sant’Agata: “Giocare col pubblico è bello, carica i calciatori. Fuori casa onestamente non ho mai visto gli stadi chiusi. Finalmente anche il nostro pubblico può tornare al campo. I quaranta sostenitori che noi abbiamo in casa la squadra avversaria non li ha. Fino al primo giugno ho sempre visto tifosi avversari sugli spalti, adesso sono tornati anche i nostri e questa è una cosa bellissima”. 

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