Il socio dell’Acr Messina Carmine Del Regno è intervenuto a TeleSpazio Tv, stilando un bilancio lusinghiero della stagione: “Il nostro cammino è sotto gli occhi di tutti. Nella seconda parte del torneo la squadra è maturata dopo qualche pareggio di troppo nella prima parte. 25 calciatori su 29 comunque erano nuovi ed era fisiologico un periodo di ambientamento e di assimilazione dei dettami del tecnico e del lavoro svolto in ritiro”.
Le ultime due affermazioni in trasferta sembrano avere rappresentato l’ipoteca sul salto di categoria: “Il gol di Lomasto a Paternò ci ha fatto diventare matti, perché è stata una grande rimonta. Le reti di Cunzi e Bollino a Castrovillari sono state di ottima fattura. Tutte sono venute dall’allenamento e mai per casualità. È la riprova del grande lavoro della squadra, che segue ciecamente il mister. Vedo un gruppo consapevole dei propri mezzi”.
La sosta forzata è servita per svuotare l’infermeria: “Siamo sereni per quello che abbiamo fatto finora. Non temiamo lo stop supplementare, stiamo lavorando con serietà per arrivare pronti e recupereremo Arcidiacono, Giofrè e Cascione due under che giocano da over. Arriveremo al gran completo alla ripartenza del torneo. A differenza delle nostre competitor, considerato il vantaggio acquisito, ci attendono sei finali e non sette. Ci sarà anche lo scontro diretto tra Fc e Gelbison, per cui perderanno inevitabilmente punti”.
L’infortunio di Addessi ha convinto la proprietà a correre subito ai ripari con l’ultimo arrivo di Oggiano: “Da tre anni non si viveva questa situazione di classifica per cui c’era grande scetticismo. In estate abbiamo ingaggiato calciatori di grosso valore e abituati a vincere. Nelle ultime settimane le scelte sul mercato non sono state casuali, Cunzi era sul nostro taccuino già da tempo ed è un amico fraterno di Addessi”.
Scelte che sono state condivise con lo spogliatoio: “La società è sempre più stretta attorno alla squadra. L’abbiamo rinforzata comunque dopo gli ultimi infortuni, speriamo di potere recuperare in seguito l’importante sforzo economico, finalizzato ad ottenere una grande gioia. Con i calciatori c’è coesione e armonia: li abbiamo informati della volontà di intervenire sul mercato”.
La nota stonata è rappresentata ovviamente dagli impianti vuoti per via del Covid: “L’assenza del pubblico è pesata tantissimo. Sì partì in avvio con mille presenze, poi speravamo che il numero crescesse ma si è giocato sempre a porte chiuse. È un peccato perché in una stagione del genere ci avrebbe dato tanto e festeggiato. Speriamo ritornino presto allo stadio. Gli abbiamo dimostrato che volevamo andare in serie C”.
La pandemia ha messo in ginocchio anche l’imprenditoria: “Si è partiti tardi. Il progetto sportivo aveva la precedenza pure sugli sponsor, altrimenti avremmo potuto fare meglio, assicurandoci magari un budget più elevato. Io mi occupo della grande distribuzione e di bar e ristoranti, che sono stati chiusi un anno. Vi lascio immaginare quanto indotto sia mancato anche per la squadra. Fare impresa oggi è molto difficile, fare calcio ancora peggio”.
Sul fronte societario, Del Regno annuncia la conferma in blocco dell’organigramma: “Tra me e il presidente Sciotto ogni scelta è stata condivisa e tutti i dirigenti hanno dato il proprio contributo. Stiamo lavorando alla futura organizzazione e ripartiremo da Di Santo e D’Eboli, che hanno dimostrato il loro carattere. Poi nel calcio occorre anche grande fortuna, una componente fondamentale”.
L’imprenditore campano punta anche a colmare due innegabili lacune: “Mentre in città si parla del bando dello stadio, ci stiamo muovendo per costruire una nuova sede. Dovremo rimettere in piedi il settore giovanile e ho visionato diverse strutture cittadine anche per la prima squadra. Sarò a Santa Margherita per capire se potremo reperire un nuovo campo in città dopo avere girovagato per la provincia per gli allenamenti”.