Il 9 maggio il ritorno in campo, in casa contro il Santa Maria Cilento. L’Acr Messina capolista attende e freme, con la promozione nel mirino, in vista del rush finale. Il direttore dell’area tecnica Cocchino D’Eboli, intervenuto a “Contropiede”, la trasmissione sportiva di Tcf tv, ha ripercorso il cammino, a sette giornate dal termine: “Siamo cresciuti a livello organizzativo, inoltre essendo una squadra costruita da zero serviva del tempo per migliorarsi e noi siamo venuti fuori giornata dopo giornata. All’inizio abbiamo avuto infortunati importanti come Bollino, Addessi e Arcidiacono, tuttavia non abbiamo subito casi di Covid e abbiamo avuto in questo un po’ di fortuna. Ci siamo fatti trovare pronti quando è mancato qualche giocatore importante, riuscendo a sostituirlo in 24 ore e questa è stata quella marcia in più. Il nostro è un gruppo unito e compatto”.
Gli under sono un grande valore aggiunto come sottolinea D’Eboli: “Penso a Cascione, Giofrè e Cretella. I campionati sono in mano agli under, se non si scelgono bene anche a livello umano non si va avanti, in quanto devono anche coesistere con gli over. I nostri sono tutti educati e fanno crescere questi ragazzi giovani che già di loro hanno un bagaglio tecnico ereditato dopo aver giocato qualche anno in questa categoria. Caruso è un portiere che aveva già fatto grandi cose in D, come Lai“.
Il dirigente è tornato anche sull’avvicendamento tra i pali: “Il venerdì prima della gara di Marina di Ragusa avevo già bloccato Caruso, considerata qualche vicissitudine di Lai. Avevamo capito che Manno non fosse pronto per sostituirlo e dunque ho fatto la scelta di Caruso, conoscendolo già dal Francavilla in Sinni. Ho detto comunque a Lai di farsi trovare pronto, sta solo al rettangolo di gioco e al preparatore dei portieri decidere chi sta meglio. Caruso sta dimostrando il suo valore e con lui abbiamo subito poco e niente, anche perché è cresciuta tutta la squadra. Lai resta un giocatore importante”.
L’ultima vittoria è arrivata in rimonta, a Paternò, nonostante le tante defezioni: “Ci mancavano tanti giocatori e soprattutto eravamo senza i due play Lavrendi e Aliperta, quindi Saindou era l’unico che potesse ricoprire quel ruolo. Il mister tra primo e secondo tempo ha modificato l’assetto tattico, passando al 4-2-3-1 e con l’entrata di Cretella è cambiata tutta la squadra. Noi cerchiamo sempre di fare la partita dal 1′ al 95′ e questo nel primo tempo non c’era riuscito, Foggia era stato inesistente e parliamo di un giocatore intelligentissimo che fa giocare bene tutto il reparto avanzato”.
Alla ripresa dopo la pausa, a parte il lungodegente Addessi che è stato appena operato, Novelli potrà tornare a contare su diversi elementi. “Da una parte recupereremo quasi tutti gli infortunati come Arcidiacono, Giofrè e Cascione, dall’altra restando fermi due settimane si è perso il ritmo gara. Siamo sempre vigili e i ragazzi sanno qual è l’obiettivo da raggiungere, non devono distrarsi”.
Sollecitato sul tema degli arbitraggi, in riferimento ai rigori concessi all’Fc, D’Eboli glissa ma non troppo: “Non spetta a me a giudicarli, ci sono gli organi preposti. Noi stiamo sul pezzo, non per quello che succede sugli altri campi, ma siamo concentrati solo sull’Acr Messina. Sbagliano gli attaccanti, i portieri e possono farlo pure gli arbitri. Anche i ciechi, però, hanno notato ultimamente delle direzioni arbitrali poco consone ad una partita di calcio vero. Dico ai tifosi di stare tranquilli, noi non dormiamo”.
In caso di Serie C con quali ambizioni? “Non ho la palla di vetro, ma conosco la categoria superiore avendola fatta per tanti anni. Sarebbe prematuro parlarne, raggiungiamo prima l’obiettivo e poi ci siederemo con la proprietà per capire in quale direzione proseguire. Sono pronto a tutto, ho la forza e quel rispetto di calciatori importanti che potrebbero arrivare a Messina soprattutto per quello che è il livello della piazza. Questo è un organico che puntellato in qualche ruolo può ben figurare anche in C, dipende dalla società cosa vorrà fare. Non penso che a Messina si possa disputare un campionato per vivacchiare, anche perché se dovessero davvero attuare la riforma, con le prime sei che verrebbero promosse in B, chi non vorrebbe provarci?”.
Intanto c’è una promozione ancora da conquistare e l’auspicio di D’Eboli per il finale di stagione è questo: “Spero non si fermi più il campionato dopo questi recuperi, altrimenti si arriverebbe fino a luglio. Adesso siamo agli sgoccioli, mancano sette partite e bisogna arrivare fino in fondo per completare il campionato. Siamo a +4 sull’Fc e dobbiamo fare la corsa solo su noi stessi. La quota promozione? Vorrei vincerle tutte e sette, ma siamo a 59 e ritengo che 74-75 punti potrebbero bastare”.