È stato un grande ritorno quello dell’Igea, che al “D’Alcontres-Barone”ha superato con un secco 2-0 del Palazzolo. I gol di Isgrò e Biondo hanno permesso ai giallorossi di chiudere la pratica già nel primo tempo, dando immediatamente un segnale al campionato. Un risultato che, per com’è maturato, pone di diritto la formazione barcellonese in prima fila per la promozione in serie D. Ma la strada è ancora lunga.
Il tecnico Giuseppe Furnari intanto si gode il ritorno in campo: “È stato piacevole ritrovare il campo e tutte le formazioni del campionato. C’è stato troppo tira e molla sulla ripresa, ai ragazzi ho detto fino a sabato che ancora temevo che si decidesse di fermare tutto. Al di là dei discorsi tecnici contava di più riprendere la normalità, anche a livello di motivazioni. Il campo lo scorso anno stava meglio, il terreno ha bisogno di ritrovare il verde migliore. Le qualità di Isgrò non le scopro certamente io, è stato bravo a mettersi al servizio dei compagni. Poi devo essere bravo io a ottenere il meglio da ogni calciatore”.
A “Radio Doc”, ha anche parlato della condizione della squadra dopo il lunghissimo stop imposto dalla pandemia: “Era normale avere un po’ di ruggine. Buona parte della squadra era in discrete condizioni, mentre col preparatore Torre sappiamo che qualcuno è ancora fisiologicamente indietro. Dopo la loro espulsione abbiamo staccato completamente la spina, giocando senza intensità e questo non deve accadere. Giocheremo soltanto altre cinque partite a intermittenza. Questo ci consentirà di migliorare e livellare la condizione fisica di tutto il gruppo, il primo obiettivo è entrare tra le prime otto squadre, con le prime quatto che avranno due gare casalinghe da sfruttare”.
L’ex allenatore del Città di Messina analizza la nuova formula: “Ogni sconfitta ti può condizionare e non puoi sbagliare nessuna gara. Il Giarre ha vinto apparentemente facile ma nulla è semplice, specie per chi come noi lotta per un obiettivo ambizioso. Alla fine consentire l’accesso ai playoff a otto squadre rimette tutti in gioco, ragion per cui chi ha dato l’adesione alla ripartenza alla fine se la vorrà giocare al massimo delle potenzialità e le campagne di potenziamento dei team lo dimostrano”.
Un format, quello scelto dalla Lega, che convince Furnari: “Al di là del momento particolare non mi dispiace, perché non consente di avere gare scontate tra zona promozione e retrocessione a differenza della formula classica. Ovviamente diventa interessante per tutti reperire giocatori importanti per giocarsi le proprie chance, anche perché l’impegno economico è relativamente breve”.
Un mercato grandi firme ha portato in giallorosso Isgrò, Carrello, Conti e Cangemi: “Adesso siamo competitivi e completi in ogni settore, abbiamo colmato il gap che prima della pausa c’era con alcune squadre, sia a livello numerico che qualitativo. Io guardo a chi mi dà garanzie in campo e non al nome. Con cinque sostituzioni e giocatori fuori forma contano molto i subentranti e non si deve pensare soltanto all’undici titolare, perché escluso il portiere cambi mezza squadra nei giocatori di movimento”.
L’ultimo sguardo il tecnico barcellonese lo ha rivolto alla serie D, dove l’Acr Messina sembra avere ipotecato la promozione: “Il derby può avere indirizzato la lotta al vertice. È uscita molto bene dai tre scontri al vertice, ha tanta qualità, solidità e ne ha consapevolezza. Una classica squadra di categoria che sa soffrire, ma con profili di valore”.