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Messina

Letojanni non perde colpi: battuto in quattro set il Papiro Fiumefreddo

Il Letojanni ha battuto per 3 a 1 un indomito Papiro Fiumefreddo nell’arco di circa due ore di partita. Una gara difficile sotto tutti i punti di vista: e questo si sapeva già alla vigilia. Gli etnei si sono dimostrati squadra tosta e parecchio amalgamata anche contro una compagine, quella letojannese, che ha comunque lottato strenuamente fino alla fine, ottenendo il massimo. La formazione jonica iniziava il primo set con il piede sull’acceleratore, andando subito sul 3 a 0 nell’arco di pochi secondi e poi sul 7 a 2. Gli ospiti sbagliavano in tutti i fondamentali, lasciando largo spazio alle scorribande di Cortina e Chillemi.  Gli ospiti sembravano privi di forze e coach Rigano sul 17 a 10 metteva in campo risorse fresche, con il doppio cambio Mazza su Saglimbene e Sabella su Nicosia. Di fatto non cambiava nulla, anzi i letojannesi avanzavano ancora di più sul 20 a 11 e poi sul 22 a 12. A chiudere il set ci pensavano a questo punto Mazza con un ace e Chillemi per il 25 a 14 definitivo.

Roberto Arena
Il capitano di Letojanni Roberto Arena

I padroni di casa apparivano molto galvanizzati e sicuri di avere il coltello dalla parte del manico, ma un Fiumefreddo completamente rivitalizzato iniziava il secondo set andando in vantaggio subito sul 4 a 1 e poi sul 7 a 3. Il Letojanni, nonostante tutto, c’era, si faceva vedere con Battiato e Arena, oltre che con Cortina e Chillemi, e sembrava di poter uscire dall’impasse, visto che accorciava le distanze con un break di 4 punti sul 10 a 9 a favore del Papiro. Ma gli ospiti premevano sul pedale e avanzavano sul 17 a 13. Da qui il time-out chiamato da Rigano che però produceva ben poco, considerato che i locali continuavano a sbagliare palloni su palloni, con il Fiumefreddo che ne approfittava e che si portava sul 19 a 14 (su questo punteggio fuori Saglimbene e dentro Mazza) e poi sul 20 a 14. Ulteriori leggerezze dei padroni di casa conducevano gli etnei a conquistare poi il set per 25 a 18 e a riaprire la contesa.

Giovanni Battiato
Il centrale Giovanni Battiato ha giocato con la Saturnia Acicastello

Si andava pertanto al terzo round che cominciava con i fiumefreddesi sul pezzo: si partiva sul 2 a 4 per gli ospiti ma il Letojanni rialzava la testa e pareggiava 5 a 5. Da qui un batti e ribatti, con il Papiro che avanzava sul  +3 (6 a 9) con Ristani e Di Franco e i messinesi che ritornava di nuovo sul pari a quota 10. Ristani mette a terra il 14 a 11. Chillemi, Battiato e lo stesso Mazza accorciavano ancora sul 13 a 15 per gli ospiti ma questi ultimi sembravano indemoniati e con bolidi da destra, da sinistra e dal centro riuscivano a scavare un solco di ben 4 lunghezze (19 a 15). Il Letojanni rincorreva nuovamente e pareggiava i conti sul 19 a 19 con un ace di Cortina. Da questo momento in poi squadre a braccetto fino al 25 a 22 per i locali grazie a un muro di Battiato. Fiumefreddo partiva benissimo andando sul 3 a 0 e poi sul 7 a 5. I locali c’erano e anche se con qualche difficoltà pareggiavano prima sul 7 a 7 e poi sul 9 a 9. A questo punto la svolta: i messinesi ingranavano la marcia e superavano alla lunga gli avversari arrivando sul 14 a 11 e poi sul 16 a 12. La partita si faceva tesa e molto intensa, con continui capovolgimenti e con Chillemi, su ace, e Battiato, su muro, che facevano la voce grossa con un roboante 19 a 12. Poi una serie interminabile di errori del Fiumefreddo conducevano il Letojanni al sicuro (22 a 13). Mazza segnava il punto del 23 a 14 e del 24 a 14 su ace e Cortina chiudeva la pratica sul 25 a 18.

VOLLEY LETOJANNI – PAPIRO FIUMEFREDDO 3-1
SET: 25-14, 18-25, 25-22, 25-18
VOLLEY LETOJANNI: Battiato 6, Cavalli L1, Sabella L2, Cortina 16, Arena 1, Nicosia 1, Chillemi 16, Mazza 4, Saglimbene 4. N.e. Ferrarini, De Francesco. All.: Rigano.
PAPIRO FIUMEFREDDO: Ristani 14, Di Franco 11, Fichera 2, Zammataro, Leonardi 3, Testa 18, Nucifora 9, Patti, Lombardo S. L1, Buremi 1, Lombardo D. N.e. Lombardo A, Casella L2. All.: Frinzi Russo.
Arbitri: Di Lorenzo di Palermo e Santangelo di Catania.

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