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Sidoti: “Tanti rischi ma vogliamo concludere la stagione. Il campo ci mancava”

Il direttore tecnico del Basket School Messina Pippo Sidoti ha raccontato l’ex giocatore Giovanni Speranza nel corso del programma Rac Live. ”E’ stato un grande. Abbiamo giocato insieme a Palermo. Tiratore unico, faceva sempre e solo canestro. Per fermarlo? Potevi solo “sparargli”, era inarrestabile. Ricordo una partita a Patti, fece 52 punti contro di noi, uno spettacolo. Grandissimo talento, segnava su di un piede, una gamba, incredibile. A Palermo eravamo io, lui ed Orecchio, servivano tre palloni. Da avversario? Era durissimo incontrarlo, davvero. In quegli anni giocava Brogna che era il nostro Michael Jordan, Gianni, invece, per tipologia di gioco era il Larry Bird di quei tempi”.

Pippo Sidoti
Pippo Sidoti, coach Basket School Messina

Il coach allena da tanti anni e sotto le sue mani sono passati tanti giocatori diventati anche di interesse nazionale. Questo l’identikit sulla nuova tipologia di giocatore e sulla fisionomia che la pallacanestro sta assumendo ai giorni nostri: “Oggi i giocatori sono delle macchine costruite su fondamentali specifici. Viviamo un’altra pallacanestro rispetto al passato, si gioca di sistema e sul riuscire ad ottenere il piccolo vantaggio. Prima si lasciavano fare di più i giocatori perché il gioco era diverso e lo consentiva. Ad esempio si giocava in uno contro uno. Attualmente il piccolo vantaggio può spezzare l’equilibrio in campo. Per me grandi talenti restano ancora oggi i citati Speranza, Brogna, Sant’Ambrogio con cui ho giocato o La Torre tutti grandi tiratori”.

L’analisi dell’esperto tecnico si sposta poi sulla ripresa dell’attività regionale. In questi giorni sta curando la preparazione precampionato del team peloritano ma lo spauracchio rappresentato dal Covid è sempre da tenere in debita attenzione: “Sono pronto a tornare in campo. Personalmente passerà ancora qualche mese prima di rivedermi in prima persona su una panchina per via di una vecchia vicenda ancora oggetto di giudizio. Speriamo comunque che con la pandemia tutto possa andare liscio. Ci alleniamo in una situazione del tutto anomala stando molto attenti ai rischi che possono essere sempre dietro l’angolo. A livello personale ero per non cominciare ma ormai è giusto attenersi alle decisioni federali. Si ricomincerà con grande attenzione e speriamo che una volta partiti possiamo portare a termine la stagione”. 

La panchina della ZS Group Messina con coach Sidoti

Sul futuro dei campionati la strada tracciata da coach Sidoti è molto chiara: “Sono propenso per una C Gold o al restauro della vecchia C1 che unisca Sicilia, Calabria e anche qualche altra regione. Sono per la qualità perché con l’attuale C Silver vedo un numero eccessivo di squadre, molti stranieri a dispetto di una qualità che si è abbassata di molto. Sono favorevole invece a un impiego massiccio di italiani e soprattutto di giovani di qualità”.

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