Il Coni ha pubblicato nell’elenco delle competizioni di interesse nazionale la lettera inviata dalla Fip comprendente la richiesta di considerare tali tutti i campionati senior e i campionati giovanili di ogni categoria, sesso ed età. Di fatto c’è il via libera della “Federazione delle Federazioni” alla possibilità di far rientrare tutti i campionati senior (non solo C Gold e C Silver maschile e B femminile, ma anche D, Promozione e Prima Divisione maschile e C e Promozione Femminile) e tutti i tornei giovanili (Under 20, 18, 16, 15, 14 e 13 più l’annata 2009 aggregabile ai 2008) tra le casistiche che rientrano nel comma E dell’articolo 1 del vigente DPCM.
In soldoni: tutte le categorie che prevedono una visita di idoneità agonistica (teoricamente anche gli Esordienti, escluso proprio per questo motivo il Minibasket) sono atleti che svolgono attività di preminente interesse nazionale. Come tali, al pari di chi già si allena e gioca da settembre come A, A2 e B maschile e A1 e A2 femminile, per loro è lecito uscire di casa ed andare ad allenarsi in palestra, facendo valere l’autocertificazione che li riconosce come atleti di preminente interesse nazionale, a prescindere dal colore della zona (gialla, arancione o rossa) della loro Regione di appartenenza.
L’ottenimento del via libera del Coni è il primo passo perché la Fip possa centrare l’obiettivo di garantire la ripresa a tutti gli atleti di tutte le età senza distinzioni di categoria e livello di gioco. Per la ripresa vera e propria bisognerà attendere però la pubblicazione dei nuovi protocolli che la Commissione Sanitaria sta mettendo a punto: l’opera dovrebbe essere praticamente ultimata, si attende in tempi brevissimi (qualche giorno al più tardi) la pubblicazione del documento che dovrebbe prevedere l’obbligo di tampone rapido per il ritorno in palestra e uno screening ogni 15 giorni per ogni componente del Team Squadra (considerando come tale ogni gruppo senior e ogni gruppo giovanile di ciascuna società).
Detto protocollo annullerà automaticamente quello per gli allenamenti delle società non professionistiche del 16 settembre e avrà valore anche per le competizioni degli enti di promozione sportiva che consentono al momento allenamenti in base all’autocertificazione prevista dai vecchi protocolli. La mossa della Fip consentirà il ritorno in palestra di chi si sentirà in grado di ottemperare alle regole di protezione sanitaria in fase di messa a punto.
Ancora premature invece le valutazioni sull’effettiva disputa dei campionati: attesa a breve la pubblicazione della delibera che permetterà alle società iscritte ai campionati regionali di ritirarsi entro una data limite senza sanzioni disciplinari e pecuniarie, esattamente come accaduto per A2 e B (di fatto solo l’Olimpia Matera su 91 società ha sfruttato la chance offerta dalla Federbasket).
La rinuncia presuppone la ripartenza nella stagione 2021/22 come prima riserva della categoria inferiore alla quale si aveva titolo sul campo. In ogni caso la facoltà concessa dal Coni di riprendere l’attività in qualità di categorie di preminente interesse nazionale presuppone la necessità di organizzare un campionato (per il quale serviranno comunque adeguati protocolli gare), vista la richiesta di calendari effettuata dall’ente supremo dello sport italiano congiuntamente al via libera concesso al cambio di status richiesto dalla Fip.
Al momento però non ci sono certezze in tal senso, al di là della data limite del 7 marzo indicata dai Comitati Regionali come termine ultimo per l’attività senior garantendo un minimo di 14 partite di regular season. In ogni caso c’è la possibilità di lasciare facoltà decisionale ad ogni Comitato, fatte salve le categorie che danno accesso ai campionati nazionali come C Gold e B femminile, per le quali servirà una decisione collegiale su scala nazionale.