Il Milazzo volta pagina ma non cambia il proprio spirito. Un sentimento di profondo legame con il territorio, così in panchina dopo l’addio di un milazzese doc come Nico Caragliano, ecco un altro elemento che ha la maglia rossoblù come una seconda pelle: Peppe Guido. Dopo aver iniziato la stagione come responsabile della scuola calcio “Marco Salmeri”, Guido è chiamato a guidare i mamertini da qui fino al termine del campionato, Covid permettendo.
Dopo l’addio di Caragliano, arrivato in un momento di profonda incertezza tecnica e societaria, la dirigenza ha optato per la classica soluzione interna, mantenendo intatto il principio del “Milazzo ai milazzesi”. Da giocatore, Guido ha vestito per circa novanta volte la maglia rossoblù, mettendo a segno otto reti. Nella stagione 2016/17 è stato l’allenatore in seconda di Danilo Rufini in Eccellenza, guidando il Milazzo dalla panchina nel match interno vinto contro l’Acireale per 1-0, a causa della squalifica dello stesso Rufini.
Ai microfoni di 3M TV, Guido non nasconde l’emozione per l’incarico ricevuto: “Essendo milazzese è un motivo d’orgoglio ma è anche un’enorme soddisfazione. Non mi aspettavo la chiamata della società, all’inizio della stagione io guidavo il settore giovanile poi i dirigenti mi hanno proposto questo incarico e ho accettato volentieri. Dobbiamo fare chiarezza tra la società e i calciatori”.
Il 2020 si è concluso con un periodo di difficoltà da un punto di vista societario, ma Guido ha avuto le giuste garanzie: “Ho parlato con la società e mi ha rassicurato, qualcuno andrà via ma l’importante sarà mantenere la base della squadra, che ritengo composta da ottimi elementi. Parleremo con il direttore sportivo e capire in quali ruoli intervenire”.
Tecnicamente, Guido adatterà le proprie idee calcistiche ai giocatori che la società gli metterà a disposizione: “Ho visto le partite in casa, i giocatori li conosco bene e so cosa possono dare. In base ai ruoli e al materiale umano che si ha poi escono fuori i moduli, in testa sicuramente ho delle soluzioni tattiche che reputo idonee, ma tutto dipenderà da chi resta e chi andrà via”.
Guido, infine, ricorda l’esperienza come tecnico in seconda nel campionato di Eccellenza 2016/2017: “Quell’anno è stato molto positivo per me. Rufini è un ottimo allenatore e una grande persona, ricordo la sconfitta nella finale di Coppa Italia e per un periodo siamo stati anche in testa alla classifica. Poi qualche episodio non ci è andato per il verso giusto e abbiamo perso il campionato. Quella partita ci permise di raggiungere il primato, giocavamo contro una squadra blasonata e guidare la squadra dalla panchina è stata una grande emozione”.