Cocchino D’Eboli torna ufficialmente in campo dopo una lunga squalifica, assumendo l’incarico di direttore dell’area tecnica dell’Acr Messina: “Ho subito un’ingiustizia, sono orgoglioso di me stesso e di quello che ho fatto. La Procura Federale ha dimostrato la mia onestà. Spero che i libri un giorno parleranno per me. Dovevo arrivare qui nel 2010 con Di Napoli, ma capii che l’interlocutore non era quello congeniale. In passato si parlava male della società, adesso le voci stanno cambiando”.
Per il club siciliano in realtà lavora già dall’estate scorsa: “I primi approcci con Sciotto li ho avuti a giugno. Subito è nata una sintonia e ho percepito la sua sofferenza per le difficoltà dello scorso anno. Nella vita privata ha ottenuto grandi successi ma a livello calcistico ancora no e tutte le colpe sono ricadute su di lui. La famiglia l’ho conosciuta. Sono persone eccezionali, forse servirebbe qualche parola in meno”.
L’ennesima estate calda sembra ormai un lontano ricordo: “A luglio si percepivano poca stabilità e incertezza, anche per via della pandemia. Serviva un input anche per il presidente, per ritrovare la voglia, e determinanti sono stati mister Pensabene e Leonardo. Pensavamo che Sciotto non volesse continuare, era ad un passo dal mollare ma oggi gli dico che deve godersi questo piccolo primato. Ma non può bastare perché il campionato è pieno di insidie”.
D’Eboli è convinto che il club si sia finalmente strutturato per la C: “Questa piazza deve ripartire dalle fondamenta, ovvero dalla società, che per questi livelli è abbastanza forte ma possiamo fare ancora molta strada. Abbiamo trovato qualcosa che non andava ma ora stiamo crescendo in tutte le componenti. Se non hai i margini o non spendi in modo intelligente non vai da nessuna parte”.
Un grande ex invece fa da consulente esterno: “A Salerno abbiamo incontrato l’intermediario Angelo Fabiani, con cui ho lavorato come capo scouting nel 2015 e ho mantenuto questo rapporto. Lui qui ha fatto grandi cose. Abbiamo capito che a Messina si deve investire: conosciamo l’importanza della piazza, contano i risultati e si sta finalmente tornando a parlare di calcio. Se saremo bravi il campo parlerà per noi”.
L’ex dirigente di Paganese ed Ebolitana ha rifiutato però altri ruoli: ” Mi è stato chiesto tempo addietro il mio ingresso con una figura diversa, ovvero il direttore generale, ma sono umile e voglio conoscere ambiente, territorio, persone. L’ho fatto a casa mia ma là conoscevo tutto”.
L’imprenditore salernitano Enzo Bove ha aperto a un aumento delle quote: “Con Del Regno hanno il 30% della società, sarà Sciotto a dire se la loro partecipazione aumenterà in futuro o no. La parola tocca sempre al presidente perché i maggiori sforzi li sostiene lui. Loro hanno grande entusiasmo e si sentono messinesi ormai”.
Secondo D’Eboli è improbabile un repentino cambio di scenari: “Aspettiamo il loro ritorno a Messina e faremo un incontro con Sciotto, ma fino a giugno come società andremo avanti così. Li conosco bene: sono orgogliosi di far parte di questo progetto. Vogliono migliorarsi, poi i risultati portano entusiasmo e la voglia di potenziare la squadra”.