Dopo sette risultati utili consecutivi domenica è maturato il primo ko per Pino Rigoli da quando è alla guida del Fc Messina. Al “Biagio Fresina” è passato con merito il Rotonda e l’allenatore peloritano non vuole scusanti con riferimento al fondo: “Non cerco alibi, a Biancavilla abbiamo vinto su un campo simile. A Sant’Agata il terreno è circa sessantadue metri. Abbiamo fatto questa scelta perché il “Franco Scoglio” era in condizioni precarie e volevamo preservare qualche giocatore. Non voglio recriminazioni sul punto perché sarebbe una scusa senza fondamento”.
Lo 0-1 firmato da Ferreira nel primo tempo ha deciso il match, costringendo Carbonaro e compagni ad una vana rincorsa. “Le partite di calcio sono fatte da tre risultati – ha sottolineato Rigoli – quando c’è una partita con grande equilibrio sono gli episodi a fare la differenza. Secondo me loro sono stati più determinati di noi nel primo tempo nell’aggredire tutte le nostre fonti di gioco e non abbiamo ribattuto alla pari. Nella ripresa è stata una partita completamente diversa, essendo più determinati. Con un po’ più di fortuna potevamo trovare il gol del pareggio e quando le partite mostrano questo grande equilibrio naturalmente la differenza la fa l’episodio. In questo caso a favore del Rotonda“.
E’ la classica dimostrazione di come in questo girone nessuna partita possa essere affrontata con rilassamento. La squadra è cresciuta nella ripresa, ma non è riuscita a capovolgere l’inerzia: “Sapevamo che loro avessero questo atteggiamento e non siamo stati veloci per come dovevamo, specie nei primi 45′. Nel secondo tempo siamo entrati a destra e sinistra e anche centralmente, ma loro si sono difesi bene. C’è una netta differenza tra i due tempi nella nostra prestazione. Se fossimo stati in equilibrio a metà gara avremmo visto un’altra partita perché il Rotonda non poteva continuare nel secondo tempo a quei ritmi”.
L’approccio alla sfida è stato dunque determinante in negativo: “Nel primo tempo dovevamo essere più determinati anche nei contrasti, che solitamente non perdiamo, contro una squadra che aveva anche una buona struttura fisica, centimetri e chili. Sotto questo aspetto dovevamo fare certamente di più. I loro punti non ci dovevano ingannare perché hanno una batteria di attaccanti di grande spessore. Ferreira l’ho allenato e conosco le sue qualità, come Diop e Goretta. E’ una squadra quadrata, con grande equilibrio in tutte e due le fasi, ma di questi collettivi ce ne sono altri. Il punto è che nel primo tempo abbiamo concesso troppo rispetto al solito”.
Il gruppo è pronto a ripartire sia, se si giocherà regolarmente, dal duro test di Acireale che nel recupero contro il Marina di Ragusa di giorno 20: “E’ una partita di calcio, c’è rammarico in tutti noi. Doveva avere un finale diverso ma ne prendiamo atto e continuiamo a lavorare perché il nostro campionato continua. Non so se si giocherà domenica perché l’Acireale era fermo per Covid, rivolgo loro i miei auguri di pronta guarigione. Se giocheremo la partita noi siamo pronti”. Nelle ultime ore il Coronavirus ha però colpito anche lo spogliatoio giallorosso, amplificando la preoccupazione sul regolare rispetto del calendario.