Una decisione sofferta ma necessaria. L’imprevisto scivolone interno contro il Roccella ha reso obbligato il cambio in panchina per il Sant’Agata, che ha interrotto il rapporto con Pasquale Ferrara, tecnico comunque capace di riportare i nebroidei nella massima serie dilettantistica dopo quasi trent’anni. Al suo posto arriva Domenico Giampà, che conosce la categoria ed avrà il difficile compito di risollevare una squadra più che mai invischiata nella lotta per non retrocedere.
Il tecnico calabrese, classe ’77, vanta una piccola impresa: due stagioni fa alla guida del Roccella ottenne un’insperata salvezza in Serie D, capovolgendo i pronostici della vigilia nel playout contro la Sancataldese, al termine di una stagione vissuta dai calabresi quasi interamente sul fondo della classifica.
La situazione dei biancoazzurri non è di certo drammatica, dopo tutto il campionato non è giunto neanche al giro di boa, ma il ko subito contro una diretta concorrente e le prossime delicate sfide contro San Luca, Dattilo e Troina hanno portato la società a fare le dovute valutazioni. Appena arrivato, Giampà si sente parte integrante della famiglia Sant’Agata: “Sono qua da un giorno e già mi sono reso conto di essere in una famiglia. Si avverte la stima che c’è verso mister Ferrara, ma il calcio è fatto di risultati. Arrivo con grande entusiasmo, questa è una piazza che mancava dalla Serie D da 29 anni e speriamo di poter festeggiare quella salvezza che tutta Sant’Agata merita”.
Il tecnico calabrese, che da giocatore è stato uno dei simboli del Messina neopromosso in Serie A (indimenticabile il suo gol a San Siro contro il Milan), vuole trasmettere il proprio carisma al gruppo: “Ogni squadra ha il suo vestito, così come ogni allenatore ha un credo. Questi ragazzi possono adattarsi al mio modulo ideale che è il 3-4-3, ma per cambiare ci vuole tempo. Seguivo questa squadra da osservatore, abbiamo poco tempo per preparare la trasferta con il San Luca. Vengo qui con tanta voglia, mi aspettavo qualche proposta in più dalla D nei mesi scorsi, ora sono rientrato un po’ nel giro e spero di rimanerci il più al lungo possibile”.
Giampà arriva a Sant’Agata con tanta voglia di rivalsa. Dopo l’incredibile salvezza ottenuta a Roccella e l’interruzione del rapporto con il club granata a novembre, questa estate dalla D non era arrivata nessuna offerta entusiasmante: “Il campionato ora è diverso. Tra i professionisti si gioca anche in caso di elementi positivi al Covid, mentre in D si rinvia la partita e questo provoca dei disagi. Rispetto al Roccella qui ci sono più elementi d’esperienza, c’è molta qualità, dobbiamo stare sereni e lavorare perché solo così raggiungeremo l’obiettivo”.
Dopo l’esperienza sulla panchina della Berretti del Catanzaro per Giampà arriva la sfida Sant’Agata: “C’è entusiasmo, qui è una famiglia e non lo dico per fare retorica. In campo dobbiamo dare tutto e sudare la maglia, spero di poter trasmettere alla squadra il mio carattere. Nel calcio si possono anche perdere le partite ma bisogna uscire dal campo con la coscienza pulita e la consapevolezza di aver dato tutto. Dobbiamo lavorare facendo le cose per step, altrimenti si rischia di far entrare i giocatori in confusione e questo non deve accadere”.
Durante la conferenza stampa di presentazione, c’era anche il numero uno dei nebroidei, Antonio Ortoleva, che ha spiegato le ragioni che hanno portato all’esonero di Pasquale Ferrara: “Non tocca a me parlare del suo curriculum. E’ un momento importante per tutto il progetto, abbiamo dimostrato di essere tra le migliori seconde d’Italia dell’Eccellenza e questo ci ha permesso di tornare in Serie D dopo 30 anni. Oggi non siamo soddisfatti della posizione in classifica della squadra, così si è verificata una delle leggi più antiche e frequenti del calcio, ovvero il cambio di allenatore. Ci tengo a sottolineare che il nostro affetto e la nostra stima nei confronti di Pasquale Ferrara rimangono intatti, ma c’era bisogno di una svolta. Al carisma di Giampà non affidiamo solo la nostra squadra ma anche tutto il nostro entusiasmo e la nostra passione”.