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Catalano: “Sfidare l’Acr Messina fa effetto. Che dolore la perdita di Ferrigno”

Mercoledì, alla guida del Paternò, affronterà per la prima volta da avversario l’Acr Messina che condusse in C nel 2013, riportando i giallorossi tra i professionisti. Per Gaetano Catalano, al “Franco Scoglio”, sarà un pomeriggio dalle emozioni forti: “È una partita un po’ diversa dalle altre. A Messina ho trascorso momenti indimenticabili e, al di là della vittoria del campionato, siamo stati davvero bene. Non ritorno in quello stadio da tanti anni, ci sarà un po’ d’emozione”.

Stefano Maiorano
Stefano Maiorano in azione con la maglia del Messina nel 2014

Una gara particolare non solo per il tecnico. In campo ci saranno altri quattro ex: Maiorano lo ricordano un po’ tutti a Messina, anche perché è tornato una seconda volta e ha già affrontato i giallorossi da avversario. Ci sono anche Manfrè Cataldi, Distefano, che fece parte del settore giovanile, e Puglisi, che era in rosa l’anno scorso”.

La promozione in Lega Pro, sotto la gestione Lo Monaco, dopo aver vinto il testa a testa con il Cosenza. Una cavalcata entusiasmante, ricca di ricordi indelebili per Catalano. Rispetto a quegli anni, però, manca soprattutto Ferrigno: “La morte di Fabrizio ha lasciato tutti con l’amaro in bocca, non ce lo aspettavamo. Una notizia terribile. Ci ho lavorato per quattro anni a Milazzo e a Messina. I ricordi sono sportivi ma anche umani. Era un conoscitore di calcio, che ha fatto tanto con l’Acr. Purtroppo è andata così, ma ricordarlo è doveroso”.

Gaetano Catalano
Gaetano Catalano sulla panchina dell’Acr Messina

Il Coronavirus ha complicato le cose per il Paternò in questo inizio di stagione. I rossazzurri, pur fermati da svariati contagi, sono in una posizione di classifica tranquilla, con 13 punti in otto gare: “L’inizio è stato un po’ difficile, c’è stato il problema del Covid, siamo stati fermi e poi siamo ripartiti, giocando quattro partite in due settimane. Poi ci siamo di nuovo fermati. I ragazzi hanno avuto la forza di tirarsi fuori da una situazione complicata in un campionato un po’ particolare. C’è tanto equilibrio, bisogna stare attenti”.

E dire che la società aveva perfino paventato un disimpegno: “Il presidente sta cercando di andare avanti. Alcuni over sono andati via, ne abbiamo soltanto nove in rosa. Sta mantenendo gli impegni e stiamo facendo il nostro dovere. Cercheremo di ottenere la salvezza il prima possibile”.

Paternò
Il Paternò in allenamento

L’Acr Messina è la più quotata nella corsa alla promozione secondo molti osservatori. Catalano si associa: “Quella di Noveli è la squadra più completa, li vedo davanti a Fc Messina e Acireale. Il virus ha livellato i valori, togliendo continuità di risultati ai club più importanti. Se si riprenderà a pieno ritmo possono inanellare una striscia positiva, altrimenti il torneo se lo giocheranno in tre”.

Il mercato è stato esteso di due mesi, ma secondo l’allenatore, ex anche del Milazzo, non cambierà granché: “Le grandi faranno qualcosa, dietro è tutto fermo. Magari ci sarà qualche movimento tra club di D o dall’Eccellenza, dove non si gioca, ma non vedo grandi manovre. La pandemia d’altronde condiziona tutti, i casi aumentano di nuovo e non sappiamo cosa ci aspetta”.

Gaetano Catalano
Catalano è stato confermato allenatore del Paternò dopo la promozione

I tifosi trascinarono il suo Acr Messina verso il salto di categoria. Da brividi il colpo d’occhio allo stadio delle ultime sfide con Cosenza e Nissa. Oggi l’assenza del pubblico pesa terribilmente per tutti: “Una componente fondamentale, che trasmette carica e adrenalina. Gli spalti vuoti in questa categoria penalizzano le società che per andare avanti dovrebbero fare cassa. Riportare la gente al campo sarebbe importante, ma come sempre dipende dal virus, vediamo cosa accadrà. Se ci sono le Olimpiadi ancora in dubbio, figurarsi gli stadi… Speriamo di tornare presto alla normalità. Il Covid ci ha tolto la serenità”.

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