Il presidente dell’Akademia Sant’Anna Fabrizio Costantino e riavvolge il nastro del recente passato, con uno sguardo rivolto al futuro. “L’anno appena trascorso è stato molto particolare a livello mondiale. La pandemia ha creato problemi non solo allo sport ma all’intera società ed economia. L’Akademia ha iniziato al massimo il proprio progetto: in serie B2 eravamo ad un punto dalla prima classificata, volevamo giocarci il campionato, ma poco prima dei playoff, precisamente l’8 marzo, si è deciso di concludere la stagione. In pieno lockdown abbiamo analizzato il futuro e capito di potere osare di più e fare un passo ulteriore di crescita e così abbiamo acquisito un titolo di B1. La società si sta ben strutturando a tutti i livelli, dialogando con i nostri partner, anche grazie all’area marketing. L’inizio sempre per il Covid è stato posticipato da novembre a gennaio: adesso speriamo di poter realmente riprendere”.
Il massimo dirigente non si nasconde e ribadisce che assestarsi in terza serie nazionale vuole essere soltanto il primo passo. L’asticella verrà spostata ancora più in alto: “Stiamo gettando le basi per programmare piano piano qualcosa di più ambizioso. Non ci nascondiamo: vogliamo arrivare in serie A2, ovviamente non subito, ma nel giro di qualche anno. Con il mister Gagliardi, sin dal primo giorno, abbiamo pensato a tutto. L’Akademia esiste da un anno e mezzo ma possiamo già fregiarci di una buona credibilità e di uno staff medico di prim’ordine che lavora con noi per il bene delle ragazze. C’è voglia di crescere a tutti i livelli”.
Il campionato nasconde mille insidie, specialmente dopo il varo della nuova formula. Ogni avversario andrà rispettato: “Ci attende un mini-girone intenso e impegnativo. Le sei formazioni partecipanti sono tutte quotate e in dieci gare non puoi permetterti alcun passo falso. Si rischia di rimanere invischiati nelle parti basse della classifica ed è penalizzante ma dobbiamo accettare questa formula. Quella che era stata pianificata in estate ovviamente è stata stravolta, ma guardiamo avanti”.
Capitolo palazzetto. Dopo le difficoltà acuitesi a inizio dicembre con la paventata ipotesi di trasferimento della sede di gioco in provincia, il vertice dell’Akademia adesso appare più fiducioso che gli interventi di riqualificazione dello storico impianto di via Roccaguelfonia possano permettere il ritorno della sua squadra nella sede naturale: “Stiamo seguendo da vicino gli sviluppi dei lavori che riguardano il PalaTracuzzi ma fino al 6 gennaio ci alleneremo alla Juvara. Il giorno dopo torneranno lì le società che originariamente dovevano utilizzarlo, per cui dovremo spostarci. Al momento è stata completata l’impermeabilizzazione del tetto ma adesso occorre la sostituzione delle vecchie lamiere che hanno almeno vent’anni sulle spalle. In relazione al parquet la ditta lo ha visionato e ha rimosso i listelli ammalorati. La lana era zeppa d’acqua piovana, adesso dovrà asciugarsi e poi verrà riposizionata, con la sostituzione dei listelli inutilizzabili. Da due mesi non abbiamo alcun dialogo, ma voglio comunque ringraziare l’Amministrazione per aver compreso l’importanza dell’intervento tanto atteso. Era una cosa dovuta, perché l’immobile è di loro proprietà“.
L’ultima battuta a sorpresa riguarda un annuncio imminente di nuovi acquisti che rinforzeranno ulteriormente l’organico della squadra e sul varo per la prossima stagione di un progetto commerciale che potrà far crescere ancora la società peloritana: “A breve arriveranno novità di mercato, che stiamo concretizzando. Poi penseremo alla prossima stagione: vorremmo coinvolgere le cento aziende più importanti per fatturato del nostro territorio. È un progetto ambizioso, che comunicheremo a tempo debito. Chiunque può farne parte, la porta è aperta a ogni imprenditore che lo vorrà. Faremo girare il nome di Messina per l’Italia ed è giusto che tutti ne capiscano l’importanza. . Il prossimo passo determinante è ottenere finalmente dopo anni l’agibilità, perché al momento la struttura non è agibile. Dopo il Covid è necessario che la gente ritorni a fruire delle palestre cittadine, anche in considerazione degli sforzi compiuti dalle società”.