Su Antenna del Mediterraneo è intervenuto il capitano dell’Orlandina Matteo Laganà, che nel derby di Trapani ha guidato la rimonta del team paladino con una prestazione da 17 punti, conditi da cinque bombe. Questa la sua analisi: “Avevamo grande voglia di vincere dopo aver rimediato alcuni ko negli ultimi scontri diretti con i granata. Con un apporto di tutta la squadra e i punti miei, di Jordan Floyd e Xavier Johnson siamo rimasti attaccati a loro per tre quarti prima di dare la zampata finale. È un successo che ci consente di dare continuità alle ultime due vittorie con Bergamo e Piacenza“.
Il play reggino sente particolarmente i finali di partita. “Personalmente cerco nei momenti importanti della gara di dare tutto me stesso, perché voglio aiutare la squadra e mi piace anche gestire il gioco. È come se la partita mi chiamasse e sono contento di aver vinto questo derby a Trapani”.
Laganà ha rivolto un messaggio di vicinanza al fratello Marco, ex compagno di squadra in Sicilia e adesso a Biella: “Mio fratello ha avuto il Covid e ne sta risentendo adesso per riprendere la condizione fisica ideale. Spero che possa riprendersi presto e tornare ai suoi consueti livelli. Quest’anno per la prima volta giocheremo contro il 10 febbraio quando affronteremo il team piemontese e sarà la seconda volta dopo l’unica partita giocata lo scorso anno, da compagni di squadra”.
Molto intenso è il rapporto con il proprio coach, che spesso riserva grandi attenzioni al playmaker giunto alla sua quarta stagione consecutiva in Sicilia. L’attenzione dello staff è già rivolta al prossimo impegno, il primo del 2021 contro l’Urania. “Sodini cerca sempre di stimolarmi per farmi crescere a livello individuale e collettivo con la squadra. Sono contento perché su di me ripone tanta fiducia. Contro Milano ci attende una gara tosta, ma dobbiamo imporre il nostro ritmo e portare a casa il risultato. Loro sono molto coesi e raramente subiscono parziali durante la gara”.
A gennaio l’Orlandina sarà attesa da un calendario massacrante, con ben otto sfide in appena tre settimane. Sarà un mese determinante per capire quale ruolo potrà avere la squadra in campionato: “Siamo pronti al tour de force. Prima dobbiamo pensare alle due gare casalinghe con Milano e Treviglio, poi avremo altre cinque gare in due settimane con ben quattro trasferte tutte comprese tra Piemonte e Lombardia. Sappiamo di dover dare continuità all’ultima striscia di risultati utili, allenandoci bene. Per me questa serie A2 è un campionato molto incerto, ogni gara è difficile. Tortona sta volando per ora ma sono sicuro che noi come squadra siamo persino superiori”.
Il club paladino rappresenta al momento una scelta di vita per un ragazzo che nel prossimo futuro vuole ambire a grandi palcoscenici: “Bisogna considerare che sono arrivato a Capo d’Orlando tra i 16 e 17 anni. Ora ne ho quasi 21, per cui per me questa è più di una seconda casa. Purtroppo siamo retrocessi dalla serie A durante il mio primo anno ma ho sempre avvertito grande fiducia da parte di presidente e allenatore. In città vedo gente che da ogni parte ti incoraggia a dare il massimo”.
In conclusione spazio agli obiettivi di squadra. In una stagione così particolare, con ancora tante partite da affrontare, il capitano biancoazzurro è certo che si potrà lottare per il vertice: “Sappiamo che come squadra possiamo puntare ai playoff e vincere più partite possibile. Per me essere qui, poter giocare per la maglia e i nostri tifosi è un onore. Il ruolo da capitano è un passo in più nella mia carriera ma cerco sempre di migliorare a livello personale e anche come squadra, perché questo ruolo di leader me lo impone. Siamo un bel gruppo, con i due ragazzi Usa c’è una sana competizione persino nelle realizzazioni del tiro da tre. Si respira un bel clima tra di noi”.