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Fall trascina l’Orlandina: “Stiamo acquisendo fiducia. Sogno la mia Nazionale”

Il lungo, il più esperto del gruppo, cresce di gara in gara e scommette a occhi chiusi sul valore della squadra: “Ascoltiamo coach Sodini perché da lui impariamo tanto. È un campionato duro e ogni partita ha storia a sé”. Non ha voluto seguire le ore del padre, che era ambasciatore del Senegal a Roma.

Fall
Fall salta per la prima palla a due della stagione

Se pensi ad Abdel Kader Fall ti vengono subito in mente verticalità, atletismo e lavoro oscuro. Se però ci si sofferma sulle cifre personali ci si rende facilmente conto come tra i lunghi di serie A2 il ragazzo senegalese, italiano di formazione cestistica, rappresenti una certezza per i diversi club in cui ha militato. Lo stesso coach Marco Sodini in più di un’occasione lo ha elogiato perché l’ex Scafati ha sempre sfiorato prestazioni in doppia doppia. Lui che al momento vanta quasi 12 punti e 8 rimbalzi per gara e il 45% da tre (cinque bombe realizzate in stagione) ed è stato presentato dal patron paladino come un’agonista generoso, in perfetto stile biancoazzurro.

“Per natura non mollo mai e il derby di Trapani lo dimostra, così come l’andamento di tutti i confronti stagionali col club granata. Ringrazio il presidente Sindoni per le parole che ha speso per me nel giorno della presentazione. Voglio mettere la mia energia in campo, aiutare i compagni e la squadra, ma non guardo le statistiche. Non voglio rimorsi quando la sera uscendo dal palazzetto torno a casa. Il mio ruolo è molto delicato per l’equilibrio della squadra, in estate ho parlato con coach Sodini sulle sue idee e l’essere un allenatore molto rispettato nell’ambiente facilita il nostro percorso di apprendimento. Con lui ho l’occasione di migliorare ancora alcuni aspetti del mio gioco”.

Abdel Fall
Abdel Fall si sta confermando un elemento chiave per l’Orlandina

Il campionato sta offrendo molte gare appassionanti e un livello generale di medio-alta competitività. Fall è soddisfatto del percorso compiuto dalla squadra nelle prime sette giornate: “Abbiamo perso in volata contro Udine e Tortona che sono due grandi squadre ma nelle rispettive sfide con loro ci è mancato poco. Sono certo che con l’aiuto del pubblico avremmo potuto vincerle. Bisogna comunque andare avanti pensando partita per partita, perché questa stagione molto particolare e lunga impone di conoscere bene il torneo. Noi siamo in ballo e abbiamo acquisito grande fiducia nelle ultime tre settimane se pensiamo che in Supercoppa a Trapani abbiamo perso una partita non difendendo 30 punti di vantaggio mentre domenica abbiamo vinto risalendo dal -11”.

Il gruppo sta confermando le proprie qualità e il segreto per il lungo di Dakar è il grande affiatamento tra tutte le componenti: “Abbiamo in squadra due ragazzi americani che pur essendo rookie hanno grande voglia di applicarsi e ottime doti tecniche e realizzative. Questo è molto positivo per tutti. Sono determinati e personalmente non hanno nulla da invidiare agli altri americani del campionato. Inoltre io che ho girato tante squadre riconosco che il gruppo è sano. Stiamo bene assieme: se fosse possibile lo faremmo anche a cena, ma al momento il Covid non lo permette”.

Abdel Fall
Abdel Fall in panchina, celebrato dai compagni

Non indietreggiare mai nella conquista di un pallone è la prerogativa principale del ragazzo africano: “Personalmente sapere che quello che faccio è riconosciuto anche fuori è motivo d’orgoglio. Dobbiamo cavalcare quest’onda positiva e aspettiamo il pubblico, sarebbe fantastico giocare davanti a loro. So che il mio ruolo m’impone di guidare i compagni dentro e fuori lo spogliatoio per fare più strada possibile in questa stagione”.

Si sta vivendo un’annata senza precedenti. Non poteva essere altrimenti per uno sport che nella prima parte del 2020 si è fermato completamente per oltre sei mesi, annullando la stagione precedente: “Il calendario è terribile per quanto è compresso ma noi pur di giocare dopo tanto tempo di sosta accettiamo tutto. Alcune settimane non hai il tempo neanche di allenarti ma l’importante era resistere al tour de force. Bisogna essere bravi a imparare dalle partite perché ogni sfida è completamente diversa dall’altra e devi sempre reagire. Penso ad esempio alla sconfitta di Mantova: non abbiamo avuto il tempo necessario che nemmeno 48 ore dopo eravamo già in campo a Bergamo”.

Abdel Fall
Una poderosa schiacciata di Abdel Fall

Molto forte il rapporto con il padre, uomo di grande spessore politico. Pensare di seguire le sue orme non sarebbe stato di certo un azzardo, ma l’amore per il campo alla fine ha prevalso su tutto. “Lui ha ricoperto il ruolo di ambasciatore del Senegal a Roma. Questo mi ha permesso di cominciare a tarda età a giocare nel vivaio della Stella Azzurra. Al termine del suo incarico la mia famiglia è rientrata in Africa, mentre io sono rimasto qui perché volevo provare a fare il professionista e al momento sono contento di quello che ho ottenuto. Mi piacerebbe giocare con la mia Nazionale, ci credo. Il Senegal vanta una rappresentativa in forte ascesa così come tutte le selezioni del nostro continente. Nel mio ruolo il livello è molto alto, anche perché tanti atleti giocano stabilmente in Nba”. 

Proprio il Senegal ospita l’Nba Academy Africa, a conferma di un legame molto stretto tra la lega più importante del mondo e il continente nero. “L’interesse per il basket è in netta ascesa tra la popolazione ed è dimostrato dal fatto che la stessa lega americana ha istituito diversi progetti per la costruzione di playground. Nel 2015 inoltre la città di Johannesburg ha ospitato la prima gara americana. Al di là dell’Oceano hanno intuito subito le potenzialità del nostro continente”.

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