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Criaco: “Cresciuto in un Messina sostenuto da tutti. Sono legato alla città”

Da difensore-bomber a mister. Tra Leo Criaco e Messina c’è stato un legame forte, tanto da diventare uno dei simboli della fantastica cavalcata dell’era Aliotta, che tra il 1997 e il 2003 ha collezionato 104 presenze e 18 gol in giallorosso. Poi il ritorno in giallorosso con l’Acr nella stagione in 2011-2012 in serie D con dodici apparizioni, prima di intraprendere la carriera da allenatore.

Leo Criaco
Per Leo Criaco oltre cento presenze e 18 reti nel Fc Messina di Aliotta

Adesso, “Leo-gol”, così come la chiamava la Curva Sud, è il secondo di Pino Rigoli, sulla panchina del Fc, per l’ennesima sfida nella piazza più importante della sua carriera: “Alla città di Messina sono molto legato perché qui sono cresciuto sportivamente e come persona. Ci sono arrivato che ero ancora un ragazzino e me ne sono andato dopo aver compiuto trent’anni. È normale che qui mi senta a mio agio, come a casa”.

Il Football Club sembra avere le carte in regola per poter essere protagonista, anche se permane qualche lacuna in attacco: “È una squadra di ottimo livello. Ci sono più elementi in organico che hanno ottime potenzialità nel calciare le punizioni, per cui non hanno bisogno di consigli particolari dal sottoscritto. Io affianco il mister da un anno, dal gennaio dell’anno scorso, ma lo conoscevo già da prima. Si lavora con grande tranquillità, perché lui ti permette di operare al meglio, rendendoti partecipe nelle scelte. Essere suo secondo è un bene per me, considerati anche i suoi grandi trascorsi”.

Leo Criaco
Leo Criaco in azione con la maglia dell’Acr Messina

Criaco illustra la differenza tra la vita da calciatore e quella da tecnico, dopo una fugace esperienza in Calabria in estate: “È normale che cambia tutto nel passare dal ruolo di primo a secondo allenatore. È giusto che sia lui il responsabile di questo progetto a Messina. Io ho iniziato la stagione a San Luca, dove ho allenato soltanto per un mese: è finita male ma c’è sempre qualcosa di positivo. La società è ambiziosa e ha tutte le carte in regola per centrare i propri obiettivi in questa serie D, perché si è mossa per tempo e ha avviato la programmazione da lontano, costruendo basi solide”.

L’ex difensore ha ritrovato in riva allo Stretto anche un vecchio compagno di squadra: Emanuele Manitta è un mio caro amico. L’ho ritrovato qui nello staff del Fc, dal momento che è il preparatore dei portieri. Viverlo giornalmente è una bella cosa, anche al di là dei ricordi calcistici che ci legano da tempo”.

Criaco, Corona, Mancuno, Catalano, Cecere, Di Napoli e Coppola
Criaco, Corona, Mancuso, Catalano, Cecere, Di Napoli e Coppola tra le “vecchie glorie”

L’ex giallorosso si focalizza, infine, sulla rivalità cittadina con l’Acr: “C’è competizione in città, ma il vero Messina non si vede in questo particolare momento storico con due squadre. La città ha sempre avuto una sola squadra, che veniva trascinata da tutte le componenti e anche dalle Istituzioni. Noi vivevamo una sola squadra, osannata da tutti. Personalmente posso parlare per il Fc Messina e noto che questa realtà non ci fa mancare mai nulla. Poi spero che nei prossimi anni si possa tornare ad avere una sola realtà”.

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