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Sport e salute, 95 milioni di contributi aggiuntivi. La metà andranno alle Asd

Il Consiglio di Amministrazione di Sport e Salute ha approvato la ripartizione dei contributi pubblici aggiuntivi al mondo sportivo per un totale di 95 milioni di euro. Risorse che in questo momento difficilissimo per l’intero sistema, dal vertice alla base, serviranno in particolare a proteggere il tessuto connettivo delle società, degli atleti e dei lavoratori sportivi.

Atleti in palestra
Le palestre tra le attività più condizionate dal Covid

Un segno chiaro, è stato sottolineato, di come la legge di riforma dello sport già funzioni, del fatto che l’idea di agganciare le risorse al gettito fiscale generato dallo sport diventi oggi uno strumento fondamentale per gestire la crisi, a disposizione degli organismi sportivi che sono il cuore dello sport italiano: Federazioni, Enti di Promozione, Discipline Sportive Associate, Associazioni Benemerite, Gruppi Civili e Militari.

Il criterio base per la ripartizione è stato individuare chi ha sofferto di più sulla base di parametri oggettivi. Quindi: chi ha avuto meno ricavi, chi ha più associazioni, chi ha avuto perdite di esercizio nel 2020 causa Covid. Infatti, il 50% del contributo è vincolato alla gestione degli effetti della pandemia: alle Asd per i voucher per la popolazione; alle Asd per il post covid. Il 50%  delle risorse resta a disposizione delle Federazioni e degli altri Organismi Sportivi da spendere nel rispetto della loro totale autonomia.

calciatore pallone
Metà delle somme stanziate ai Dilettanti per ripartire dopo il Covid

In relazione al precedente anno pre-olimpico – come lo è stato il 2020 per via del rinvio dei Giochi di Tokyo – ovvero al 2015, prima di Rio, le Federazioni hanno avuto in totale 77 milioni in più. Nell’ambito di tali risorse è stata destinata la somma di 10 milioni per portare lo sport nelle scuole, anche attraverso la didattica a distanza e digitale. Sono stati inoltre destinati 8 milioni per progettualità sociali e a sostegno del mondo sportivo. Tra queste: la digitalizzazione e lo sviluppo dell’innovazione tecnologica, la formazione, la diffusione della telemedicina sportiva, il supporto all’impiantistica sportiva federale.

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