La sua seconda avventura sulla panchina della Cavese è durato lo spazio di nove giornate. Dopo essersi dimesso dalla guida tecnica della squadra, a seguito della sconfitta per 0-5 contro la Ternana, Giacomo Modica ha salutato tutti con una lettera pubblicata sui canali ufficiali del club campano: “Lascio la guida della Cavese con dispiacere. Un scelta dolorosa ma necessaria, per rasserenare l’ambiente e permettere alla squadra di potersi esprimere nel modo migliore e raggiungere gli obiettivi da tutti auspicati. Colgo l’occasione per ringraziare il presidente Massimiliano Santoriello, per la stima, la fiducia e l’affetto che mi ha manifestato durante tutti questi mesi. Con lui si chiude il rapporto professionale, ma non quello umano, che, anzi, è andato ancora di più rafforzandosi. Saluto con particolare affetto il direttore generale Giuseppe Pavone e il direttore sportivo Mario Aiello, con i quali c’è stata sempre leale e proficua collaborazione; il team manager Mimmo Barone, per il prezioso supporto organizzativo, in un periodo di grande incertezza a causa delle problematiche di natura sanitaria. Ringrazio i calciatori, per la disponibilità e la professionalità con cui hanno lavorato dai primi giorni di ritiro ad oggi; i componenti dello staff tecnico e medico, compagni di viaggio eccezionali; i magazzinieri Orazio e Giovanni, persone dalla infaticabile operosità, e ogni singolo componente della Cavese 1919 che ho avuto il privilegio di conoscere lungo questo percorso. Ringrazio di cuore, infine, quei tifosi, e non sono stati pochi, che fin dal giorno del mio ritorno mi hanno manifestato simpatia e amicizia. È stato un dispiacere non poterli avere al nostro fianco al ‘Simonetta Lamberti’ in queste prime gare stagionali. A tutti auguro le migliori fortune”.
Modica saluta la Cavese con una lettera: “Scelta dolorosa ma necessaria”
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Alessandro Calleri
Laureato in Scienze Politiche. Giornalista pubblicista dal 2008, scrive per testate on line e ha collaborato con TV e radio. Appassionato di sport a 360°, dal calcio alle "racchette" fino ai motori