Il Fc Messina non può più sbagliare. Dopo il sofferto successo con il San Luca è arrivata una brusca battuta d’arresto con il Dattilo, altra neopromossa. In classifica il Licata è avanti tre lunghezze ma a pesare è soprattutto la scarsa verve mostrata dai giallorossi. Ne è consapevole il tecnico Ernesto Gabriele: “Ogni partita sappiamo di dover dimostrare il nostro valore, dobbiamo fare vedere qualcosa tutte le santissime domeniche. Domenica scorsa è stato evidente che non ci siamo riusciti”.
In settimana è stato quindi tempo di riflessioni e valutazioni: “Abbiamo analizzato l’ultima sconfitta e cercato di correggere alcune cose che non sono state all’altezza di quello che avevamo previsto. Ci sta, ci abbiamo lavorato e dovremo continuare a lavorarci”. Serve comunque una reazione, anche perché Gabriele si gioca credibilità e panchina: “Tutti sanno quello che si deve mettere in campo, dove dovranno giocare per la maglia e per la squadra. Dai ragazzi voglio quello che ho sempre voluto e che hanno mostrato l’anno scorso”.
In riva allo Stretto sarà di scena un avversario che in passato ha stupito, contendendo alla Vibonese una promozione che avrebbe meritato, e che domenica scorsa ha già frenato il quotato Acireale: “Il Troina sarà molto determinato a Messina, lo ripeto sin dal primo giorno che non troveremo mai una squadra cenerentola in questo torneo. Lo stanno dimostrando le nostre avversarie sul campo. Non possiamo approcciare la sfida con questa idea o andremmo a sbattere contro un muro”.
Dopo tre turni di squalifica, due scontati in avvio di torneo, torna finalmente a disposizione l’attaccante Paolo Carbonaro: “Il suo valore è riconosciuto da tutti, ma non mi piace mai sottolineare se un singolo ci è mancato o meno in questo avvio di stagione. Non vanno infatti sottovalutate le qualità di chi è stato chiamato in causa e lo dovrà magari sostituire ancora in futuro”.
Il tecnico calabrese non vuole comunque drammatizzare oltre il ko rimediato a Trapani, anche con la complicità di qualche fischio avverso: “Anche quest’anno sotto il profilo dell’intensità e della voglia non ci è mancato nulla. Una partita andata male non significa che si sono trasformati tutti da fenomeni a capre. È giusto fare delle valutazioni ma poi si riparte”.