Su Reggioacanestro, in conference call, è stato creato un ponte ideale tra Fip Calabria e Fip Sicilia con i rispettivi presidenti Paolo Surace e Cristina Correnti che hanno affrontato diverse tematiche. Questa l’analisi del massimo dirigente isolano: “Avrò ben sei consiglieri, ovvero l’intera squadra, che non fanno capo alla mia coalizione. Ciò dimostra quanto la mia elezione sia stata difficile. Il fuoco del cambiamento però ha fatto breccia tra gli elettori seppur suddiviso tra due candidati. Il nostro movimento deve cambiare principalmente alla base, servono più numeri e maggiore collaborazione in Sicilia tra gli attori in campo. Serve un clima più distensivo, occhio riservato alla formazione, al reclutamento dei ragazzi e al senso di riportare le società che si sono rivolte negli ultimi anni agli enti di promozione nuovamente all’interno del nostro movimento federale”.
Cosa cambiare nello specifico? “Parametri e vincolo sportivo in questo momento storico vissuto dalle società andrebbero riviste. Serve però un tavolo di confronto con la Federazione centrale e per capire con quali condizioni arrivare a queste modifiche. L’attività giovanile la vedo molto discriminata rispetto a quella di altre discipline, gli altri sport hanno meno vincoli. Il basket già solo con il collocamento dei canestri deve rispettare requisiti ben precisi, questo ci limita enormemente. Oggi le palestre e i palazzetti sono chiusi mentre altri sport giocano tranquillamente. Perderemo tanti tesserati se le cose non cambiano, possiamo fare al momento atletica ma dobbiamo quanto prima riaprire i palazzetti e le palestre, che non possono diventare un semplice deposito per fare spazio alle aule scolastiche. A Messina ho richiesto un incontro all’assessore allo sport Francesco Gallo, al quale dovrebbero partecipare anche tutti i presidi cittadini, per trovare una soluzione condivisa al divieto d’utilizzo, che blocca tutta l’attività giovanile”.
Il voto di Palermo è stata un’esperienza che l’ex giocatrice non dimenticherà: “In Sicilia forse una donna alla presidenza non sarà subito metabolizzata da tutti, ma io ci credo. C’è voglia di cambiamento: la squadra e il programma erano molto validi e ho ricevuto complimenti da tutta Italia. Le società vanno ascoltate: abbiamo condiviso idee e valori anche con chi poi non ci ha dato il voto. La Sicilia non deve allontanarsi dalle società, mi amareggia vedere quanti non credono nel voto, delegano altri e poi per il quadriennio federale si limitano soltanto a criticare. La preferenza consapevole invece può permetterti di acquisire nuove idee e ripartire di slancio. Il giorno dopo la mia elezione ho avuto un confronto leale con un consigliere dell’altra ala del riformismo, ovvero di Salvatore Curella, e dopo un’analisi condivisa un’idea che mi piaceva l’ho aggiunta al mio programma”.
Chiusura con un’affermazione interessante che apre spazio a nuovi e inediti scenari: “Sui campionati posso dire che ancora non ho potuto compiere un’analisi completa perché sono stata eletta domenica. Parleremo sabato prossimo con altri presidenti regionali ma non escludo eventuali modifiche delle determine già assunte, soltanto se risultassero maggiormente favorevoli nei confronti delle società e del prodotto basket. In Sicilia la situazione è sì difficile ma non drammatica, abbiamo delle punte di diamante come individualità nelle Nazionali e società che lavorano molto bene. Dobbiamo allargare la base e ridiventare quelli che eravamo nel passato. Credere nel rilancio del settore femminile e maschile”.