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Sodini: “Rivedere format dei campionati. In A2 troppe squadre e poca qualità”

Il coach dell’Orlandina Basket Marco Sodini è intervenuto nella diretta Instagram di curata da Paolo Amalfi per Pianeta Basket, affrontando tante tematiche di stretta attualità.

Sul Consiglio Federale del 6 agosto: “Ci sono due aspetti differenti da considerare, la Federazione e le Leghe negli ultimi anni da una parte non hanno avuto il necessario peso politico per imporre le proprie scelte al Governo. Se le aziende di alto livello dopo pochi giorni hanno riprogrammato la ripartenza questo non è minimamente successo nella pallacanestro con le società che ancora brancolano nel buio”.   

Giovanni Petrucci
Il presidente della Fip Giovanni Petrucci (foto Savino Paolella)

Domanda obbligata: quanto influirà il Covid sulla nuova stagione? “Le esigenze cestistiche sono evidenti, non siamo in un grande momento né abbiamo saputo individuare i tecnici giusti cui affidare il movimento. Il Consiglio Federale potrà fare poco in questo stretto arco temporale con decisioni praticamente obbligate. Mi auguro che la ripartenza avvenga nel minor tempo possibile ma alcuni nuovi lock down in altri paesi mettono a rischio l’arrivo di giocatori stranieri da alcuni paesi. La prima stagione post Covid e spero l’ultima deve avere la forza per far riconcepire l’intero sistema. Abbiamo bisogno di una serie A a sistema chiuso perché per dare un’identità precisa al movimento questa è la strada”

Sulla seconda serie nazionale: “In serie A2 sappiamo solo le società che hanno dato un’indicazione di massima ma non conosciamo ancora le partecipanti. Abbiamo il punto interrogativo di Torino fino a poco tempo fa in A, i club siciliani potrebbero essere inseriti al Nord. Cento e Rimini attendono il ripescaggio e il deposito della fideiussione è stato spostato al mese di settembre per cui qualche società potrebbe saltare anche dopo l’estate. Il format della Supercoppa va globalmente ripensato, giocando in estate puoi farti male e lo scorso anno con Capo d’Orlando avevo ben sei assenze tra gli esterni e sono andato a Napoli coi ragazzini”.

termometro
I protocolli medici impongono controlli finalizzati a isolare eventuali positivi

Protocolli Covid: “La serie A sarà strana, non sappiamo quante persone entreranno nei palazzetti e il nostro sport ha bisogno del pubblico. Sarà all’inizio un campionato di paura, mi auguro che l’entusiasmo dopo tanti mesi di assenza porti un buon livello di gioco ma non c’è certezza. Per la struttura del sistema squadre che si auto retrocedono, altre che non sono sicure di poter partecipare è sintomo di errori gestionali che non devono ripetersi. Un campionato professionistico ha una sostenibilità che deve sempre essere assicurata e mai bistrattata, in Spagna e Usa oltre alla Germania devi rispettare requisiti virtuosi prima di poter accedere alla massima serie spero che anche in Italia questo venga ereditato”.

Occorre porre un limite all’utilizzo di stranieri? Sodini fa un importante distinguo sul tema: “In serie A ognuno deve poter fare quello che vuole: chi ha la possibilità d’investimento deve poter giocare con stranieri a numero illimitato. In A2 no, gli italiani sono pochi e non sono pronti per giocare. Devono lavorare sodo e punto a togliere qualsiasi forma di tutela al giocatore. Il mercato dei giocatori è determinato dalle regole, gli under hanno il posto assicurato cosa che non succedeva ai miei tempi. Giocava solo chi meritava a dispetto dell’età anagrafica. Sono troppe le squadre e le regole protezionistiche non hanno portato giovamento. Da due anni la mia Capo d’Orlando insieme a Treviglio è la squadra più giovane della seconda serie, ho fatto giocare come titolare un playmaker del 2000 Matteo Laganà per una squadra che ha vinto il maggior numero di partite giocate al netto dell’esclusione di Siena e che ha disputato la finale playoff. Per il terzo anno di fila questo ragazzo sarà il capitano della mia squadra per cui se un ragazzo è bravo gioca. Loro devono sbattersi, chi gioca quindici minuti deve rendere ancora di più e non accontentarsi. Dovrebbe scendere in B e magari tornare più pronto dopo un anno”.

Scafati Orlandina
Un timeout durante Scafati-Orlandina

Suddivisione gironi: “Il presidente di LNP Basciano ha dichiarato che il Nord-Sud è solo una proposta. Io credo che alla fine se sei ambizioso e lotto per vincere devi affrontarle tutte. Quattro-cinque squadre con buona disponibilità economica le vendo più pronte per lottare la promozione in massima serie. Non mi interessa personalmente dove inseriranno la mia squadra mentre al mio club questo interessa molto perché le distanze geografiche incidono sui costi gestionali. La A2 italiana è una delle migliori seconde serie del mondo, bisognerebbe tutelare maggiormente chi viene sacrificato dalla morfologia dell’Italia. Noi e Trapani al Nord avremmo trasferte nettamente più lunghe delle squadre emiliane che in poche ore possono spostarsi su tutto l’arco Alpino. Ma se vuoi essere realmente ambizioso non conta contro chi giochi”.

Format dei campionati: esigenza non più procrastinabile: “Avrei preso a pretesto la situazione Covid per ristrutturare i campionati. In A2 28 squadre sono troppe, inserirei una nuova categoria cuscinetto tra noi e la serie A. Se la A2 è la massima espressione del livello di formazione di un giocatore italiano ci deve essere qualità e su quasi 30 squadre non ne vedo molta. Servono nuove idee complessive, chi come Napoli ad esempio ha una grande struttura quasi da serie A e un coach come Sacripanti partirà avvantaggiata mentre poi entrano in gioco le idee. Due anni fa puntammo su due protagonisti come Triche e Parks ma tolti loro due avevo un under 24 esclusi Bruttini e Mei con sette elementi che non erano mai stati in A2. Giocavamo con altissima produzione offensiva e ci ha dato ragione. La ripartenza imporrà problemi psicologici ai giocatori fermi da mesi, non sappiamo come reagiranno alla pesantezza anche mentale del campionato. A gennaio vedremo anche chi riuscirà a gestire una stagione che speriamo torni normale”.

Sacripanti (Napoli)

Sguardo sulla serie B: “Sarà ancora più spezzata della A2, due tre squadre per girone lotteranno per vincere e le altre no. Vorrei rimodellare tutto costruendo le strutture che permettano alle società di crescere nel tempo. Cito l’esempio della Reyer Venezia e della sua squadra satellite Chiusi. Rimane un ottimo campionato di base, bisogna ritrovare entusiasmo. E’ possibile costruire bellissime realtà ma occorre intraprendenza imprenditoriale duratura per non vivere solo per due-tre anni prima di sparire per problemi di budget”   

Infine su alcune possibili protagoniste della A2: Napoli è una corazzata, Caserta sta ripartendo verso l’alto con ottime idee. Scafati mi incuriosisce tanto ed è genio e sregolatezza con un presidente entusiasta come Longobardi che accomuno per la passione che ha a quella di Sindoni, il mio patron”.

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