Dopo i colloqui in riva allo Stretto, il presidente dell’Acr Pietro Sciotto, accompagnato dai fratelli, si è recato a Salerno per incontrare due imprenditori campani interessati a rilevare parte delle quote del club. Nessun dettaglio sui loro nomi: emerge soltanto che hanno già investito nel calcio, ma non in Sicilia.
La fumata però è grigia, come era già avvenuto a Messina, in occasione di un precedente colloquio. L’attuale proprietà ha ribadito la disponibilità a farsi da parte mentre chi subentra ha auspicato che la famiglia Sciotto possa mantenere almeno una quota del club, contribuendo così a finanziare la prossima stagione.
In pratica, lo stesso film andato in onda nelle scorse settimane, quando si era fatto avanti il presidente del Corigliano Mauro Nucaro, interessato soltanto a parte del pacchetto azionario e a una sponsorizzazione da parte delle aziende automobilistiche dell’attuale proprietà.
Sciotto ai nostri microfoni non usa giri di parole: “Sono pronto a cedere, anche a cifre irrisorie, voglio farmi da parte. Questi amici imprenditori però non sono disponibili a rilevare l’intero pacchetto azionario e mi hanno chiesto di affiancarli. Si sono presi uno o due giorni per darmi una risposta definitiva, ma ho ribadito che il tempo stringe. Anche perché non ci sono operazioni alternative ancora in piedi”.
A due settimane dal gong per l’iscrizione alla prossima serie D, l’Acr sembra arrivato a un bivio che ha una sola strada percorribile. Chi tiene invece a negare un ruolo nell’operazione è Angelo Mariano Fabiani, con un passato illustre a Messina e ora direttore sportivo della Salernitana: “Sono sotto contratto con il club granata anche per la prossima stagione. È probabile che qualche amico abbia speso il mio nome, ma smentisco ogni coinvolgimento”.
Se la trattativa andrà a buon fine, ci sarà maggiore chiarezza sull’identità dei due imprenditori e magari anche sulla presunta “benedizione” di Fabiani. Nel frattempo, sembra prendere quota la candidatura di Andrea Pensabene per la panchina. Il tecnico ha allenato sia Paganese che Ebolitana, con cui ottenne la promozione tra i professionisti, e quindi il suo profilo è molto noto in Campania.
Nessuno sviluppo invece in merito a un eventuale incontro tra lo stesso Sciotto e il sindaco Cateno De Luca, che non viene confermato dall’assessore allo sport Giuseppe Scattareggia. Anche chi cura l’agenda del primo cittadino ci riferisce che non è stato fissato ancora alcun appuntamento.
Giova ricordare che due anni fa, di questi tempi, dopo un confronto con i tifosi a Palazzo Zanca, De Luca annunciò l’impossibilità di arrivare a una chiara presa di posizione sul calcio da parte dell’Amministrazione, che si era appena insediata.
L’estate dopo, un incontro notturno al Comune diede vita all’inedito matrimonio tra Acr e Camaro, che poi è durato poco, mentre dalle ceneri del Città di Messina è risorto il Fc.
Dodici mesi dopo, al netto del Covid e dell’assenza bimestrale del sindaco giustificata da problemi familiari, le divisioni restano e le buone intenzioni della tifoseria, che aveva auspicato la nascita di un progetto unico, probabilmente se le porterà via il vento, come accade d’altronde dal 2010. A meno che la trattativa tra Sciotto e gli imprenditori campani non naufraghi del tutto, ponendo fine alla parentesi triennale del “nuovo” Acr e lasciando strada libera ad Arena. Non resta che attendere.