Giuseppe Furnari non ha potuto celebrare in campo la promozione con l’Igea, anche se il Covid ha tolto un po’ di poesia: “L’Eccellenza è un traguardo meritato. Avevamo un vantaggio esiguo sull’Acquedolci, ma anche loro sono in Eccellenza. Per cui è il finale perfetto, dopo quello che entrambe hanno mostrato sul campo. Chiaramente il Coronavirus ci ha tolto la parte più bella e le emozioni finali. È una vittoria strana, che perde in parte la sua bellezza”.
I numeri dei barcellonesi parlavano chiaro: “Celebrare una promozione tre mesi dopo, con il Paese condizionato da tanti lutti, non è il massimo. Ma è il giusto premio per la società e i ragazzi. Abbiamo vinto diciotto partite su venti. Avevamo la migliore difesa e l’attacco più prolifico, con 78 gol realizzati con sei gare ancora da giocare. Eravamo primi anche nella classifica disciplina”.
Per il tecnico messinese è la quarta promozione in carriera: “A differenza dei campionati vinti con Camaro, Città di Messina e Messana qui la squadra era costruita per vincere. Ho sempre allenato gruppi costruiti per inseguire la salvezza o al massimo con vista play-off. Le pressioni quindi erano differenti. Ad ogni modo anche la permanenza in D con un gruppo giovanissimo per me vale come una promozione”.
Barcellona ha un legame viscerale con la squadra: “L’obiettivo dichiarato era un altro e poi per la prima volta approdavo in una piazza che ha un tifo organizzato, che ci ha seguito ogni domenica. Ovviamente questo ti espone a eventuali critiche se non fai bene. Il peso si sentiva: era più difficile ed è stato un bel banco di prova. Per la prima volta avevo una Ferrari in mano”.
La priorità di Furnari sarà rappresentata dalle conferme: “Ripartiremo da ragazzi che hanno dato tanto in termini di lavoro, serietà e attaccamento alla maglia. Dovremo trattenerne il più possibile e inserire i tasselli giusti per campionato completamente differente, senza gare facile. Ci confronteremo presto con la proprietà”.
Dal mercato sono comunque attesi dei rinforzi di spessore: “Vorrei confermare sei o sette titolari per dare continuità, ma poi ne resteranno anche altri. Serve una rosa ampia, di venti-ventidue persone, con under di livello. Sugli eventuali acquisti ci accostano tanti giocatori, ma dovremo guardare prima l’uomo e poi il giocatore”.
In Eccellenza non mancheranno le rivali di spessore: “Chiaramente non conosciamo ancora il girone nel dettaglio. Siracusa è una piazza blasonata, l’Enna del ds Restuccia si sta muovendo bene, il Giarre è una squadra di tutto rispetto. L’Aci Sant’Antonio si è rinforzato a livello dirigenziale con Strano e Merola, mentre il Rosolini sembra avere qualche difficoltà. Mi attendo delle outsider: anche l’Acquedolci lavora da due anni con Perdicucci e ha una buona intelaiatura, con gente di categoria. Vediamo come si rinforza, può essere una sorpresa anche se parte a fari spenti”.
In D, nella sua Messina, è stata un’estate a due velocità: “Il Fc si è organizzato e programma, l’Acr non ha ancora comunicato le proprie intenzioni. Il desiderio comune di vedere una sola squadra al via del torneo temo resterà tale, ancora una volta”.