Il Sant’Agata, dopo l’ennesima stagione di vertice, ritrova la serie D che mancava praticamente da trent’anni. Il direttore sportivo Ettore Meli può quindi celebrare il meritato traguardo, raggiunto dopo la sospensione definitiva dei tornei dilettantistici.
“Dopo tanta attesa finalmente ci godiamo un momento di grande festa per la società e tutto il territorio dei Nebrodi, che rende merito al grande lavoro svolto dalla dirigenza nell’ultimo triennio, in cui abbiamo disputato altrettanti campionati di alto livello, nonostante due stagioni vissute lontane dal Fresina. Ora ci metteremo al lavoro perché la D è un patrimonio che mancava dal 1991/92. Cercheremo di organizzarci al meglio”.
È la vittoria di tutta la comunità, che conta meno circa 13mila abitanti ed è il settimo comune della provincia per popolazione: “È una sensazione bellissima. In un periodo buio la promozione dà orgoglio e forza a tutto il paese, che senza retorica ha vinto con noi. Siamo un’associazione nel vero senso della parola, in cui tutti hanno dato una mano. Ringrazio i dirigenti, gli sponsor più o meno grandi, i ristoratori che ci hanno ospitato e continueranno a farlo”.
Tra le priorità adesso c’è l’adeguamento della struttura, finalmente aperta nell’ultima annata dopo una lunga attesa, che si spera possa accogliere al meglio il grande palcoscenico della quarta serie nazionale: “Speriamo di aumentare il numero di posti disponibili allo stadio, perché ci piacerebbe averne qualcuno in più. La capienza attuale è di circa mille spettatori. I tempi sono ristretti, ma il Comune cercherà di venirci incontro per capire come intervenire. Si tratta in fondo di una struttura appena inaugurata, che non dovrebbe avere certo problemi di agibilità”.
La possibilità di misurarsi con grandi piazze come Messina, Acireale e Licata dà ovviamente grandi stimoli: “Sfideremo il Messina che personalmente seguivo ai tempi di Schillaci o negli anni più recenti della serie A. Quest’anno abbiamo avuto un ottimo seguito di pubblico. In un campionato affascinante come la D ci piacerebbe avere qualche spettatore in più, pescando nell’intero comprensorio nebroideo. Siamo in una posizione strategica, con un bacino di utenza importante, dal quale vogliamo farci apprezzare”.
Nella formazione di Pasquale Ferrara spiccano individualità come Iraci e Concialdi, capaci entrambi di firmare undici reti, e ancora Calafiore, Cicirello, D’Angelo, Costa, Franchina e Miano, mentre Assenzio e Tiscione sono già stati a lungo protagonisti al piano superiore.
Logico quindi ripartire dall’ottima base che ha conquistato il salto di categoria: “Sicuramente l’intenzione non è quella di smantellare – chiarisce Meli –, partendo dal tecnico. Presto ci siederemo a parlare con mister Ferrara. Valuteremo il futuro e programmeremo le prossime mosse, con grande rispetto per quello che è stato fatto. Faccio i complimenti al Paternò, che ha disputato una stagione formidabile, ma anche la nostra non è stata da meno. Nelle ultime dieci giornate avevamo ottenuto nove vittorie e un pareggio”. Numeri da promozione, che hanno consentito di ritrovare la D 29 anni dopo.